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La "novità" di UN'ESPERIENZA ESTIVA

LonateLa proposta dell’oratorio feriale durante il periodo estivo non è una “novità”; da tanti anni ormai molti oratori si vedono impegnati a organizzare giochi, attività, gite per permettere ai ragazzi di incontrarsi e di trascorrere insieme le giornate al termine dell’attività scolastica. Ma quando in un oratorio, da sempre abituato a vivere questa esperienza solo nel pomeriggio (la mattina veniva gestita dal Comune negli ambienti della scuola), si uniscono l’intraprendenza del parroco, le insistenti richieste dei genitori, e si affaccia così la possibilità di un oratorio feriale “tutto il giorno”, le cose cambiano.

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ANNIVERSARI:Come Israele a Sichem

LauraInvernizzi1Testimonianza di Laura Invernizzi, nel 25' anniversario di consacrazione

Mi accade da qualche tempo: quando alla sera rivedo la mia giornata sono sopraffatta da un sentimento. Mi sento come il popolo di Israele, radunato a Sichem da Giosuè, giunto ormai alla fine della vita, e da lui accompagnato non solo a conquistare la terra promessa, ma anche a rileggere il cammino fatto e a scoprire in esso la presenza costante amorevole del Signore. Riascolto quelle fatidiche parole (che traduco letteralmente) con cui termina l’anamnesi: «Vi diedi una terra per la quale non avete faticato, e città che non avete costruito: voi state abitando in esse! E vigne e oliveti che non avete piantato: voi state mangiando!» (Giosuè 24,13). Io sto mangiando! C’è un’enorme sproporzione tra la fatica della giornata e il frutto; c’è un’enorme sproporzione tra ciò che si lascia e ciò che si trova.

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ANNIVERSARI: Al pozzo di Sicar

acqua1Testimonianza di Daniela Mapelli, nel 25' anniversario di consacrazione

Abito in Samaria, la regione di mezzo tra la Galilea degli inizi e la Giudea del compimento di ogni vocazione ed è proprio il mezzogiorno l’ora della vita che sto attraversando.Dopo venticinque anni di consacrazione, mi ritrovo nello spazio e nel tempo della pagina del quarto capitolo di Giovanni (Gv 4, 5-6) e, presa dentro la narrazione, lascio che sia Gesù affaticato dal viaggio a rispondere alla sete di vita dei miei giorni. Anch’io sono affaticata da un ridondante senso di vuoto e di inutilità, dalle delusioni che io porto a me stessa, dalle attese di buoni risultati pastorali che arrivano sempre meno e, forse per questo, non mi è difficile entrare in confidenza con Gesù affaticato dal viaggio. Mentre a Lui racconto di me, in modo del tutto inaspettato, nel suo e nel mio affaticamento intravvedo l’inizio di una vitalità nuova: i sogni prendono forma concreta, l’ideale diventa realtà, il momentaneo grido di entusiasmo diventa un sussurro di gioia duratura e un senso profondo di gratitudine si impone sull’insoddisfazione.

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ANNIVERSARI: Una confidenza di questo tempo

WhatsApp Image 2022 05 21 at 20.57.48Testimonianza di Nuccia Marnati, nel 40' anniversario di consacrazione

Cleopa e il suo amico, nel cammino da Gerusalemme a Emmaus, continuano a parlare tra loro per cercare di comprendere le parole, i gesti, il messaggio di Gesù, quel Gesù che hanno conosciuto, affiancato, amato e seguito nella quotidianità. 

Mi piace pensare che anche per me tutti questi giorni vissuti con Gesù - immersa nella sua vita, nel suo amore… in ogni particolare della semplicità di gesti quotidiani - siano proprio per comprendere sempre di più la sua Parola i suoi gesti, il suo amore immenso e infinito per ciascuno.

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ANNIVERSARI: In ascolto di Dio che matura l'orzo intorno alla mia casa

WhatsApp Image 2022 05 18 at 23.17.57Testimonianza di Elena Vitali, nel 40' anniversario di consacrazione

Cerco le parole per raccontare la bellezza di questi quarant’anni donati al Signore pienamente, per sempre, nella vita consacrata come Ausiliaria Diocesana di Milano e mi accorgo che alla mia piccola vita donata corrisponde tanta vita ricevuta. In questo senso, dovrei raccontare di quarant’anni nei quali, non io, ma il Signore stesso si è fatto dono per me, si è donato pienamente a me…come una benedizione! 

È così perché, nonostante tutte le mie miserie, limiti, pochezze e fragilità, Lui ha benedetto la mia vita non lasciandomi mai sola e prendendosi amorevolmente cura di me. Come un padre, come uno sposo.
Nel dono di me stessa a Lui ho trovato e costruito la gioia. E questa è per me una certezza, anche se a volte la gioia, in questi miei quarant’anni, si è fatta strada faticosamente perché il cammino da praticare non era un bel sentiero agevole e pianeggiante, luminoso e gratificante, ma un percorso oscurato da nuvole e buio, con sassi d’inciampo e cartelli fuorvianti, con il rischio di farmi perdere la strada intrapresa.

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