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DONNE DI SPERANZA/7: Susanna, fedeltà nel quotidiano

susannaDi Susanna il vangelo dice solo due cose: il nome e che era parte di quel gruppo di donne che seguivano Gesù fin dalla Galilea e servivano lui e gli apostoli con i loro beni (Lc 8, 1-3).
Sembra molto poco, ma a me questo “poco” ha fatto pensare diverse cose.
Anzitutto se Luca la cita per nome è perché i suoi interlocutori dovevano conoscerla, forse viveva in quella comunità cristiana. Che persona sarà stata? Impossibile stabilirlo. Certamente per chi ascoltava il Vangelo secondo Luca poteva essere la vicina di casa, una che faceva la vita normale di tutti, una che incontravano nel giorno del Signore quando si riunivano per “spezzare il pane” in memoria del Maestro, poteva essere particolarmente affabile, o avere un carattere spigoloso… Al di là di queste e altre possibilità tutte plausibili, io credo che lei dovesse comunque essere una donna di Speranza, che in qualche modo, incontrarla significasse intuire una possibilità di gioia e di serenità nelle diverse circostanze, anche difficili la cui fonte era dentro, profonda.
Ne sono convinta per la seconda caratterizzazione che ne dà Luca: apparteneva a quel gruppo abbastanza folto di donne che il Maestro lo avevano conosciuto bene, lo avevano seguito fin dalla Galilea, non si erano perse un colpo della sua vicenda terrena, l’avevano condivisa e alla fine erano state le prime testimoni della sua Resurrezione - proprio il profilo dell’apostolo, come ci ricorda l’elezione Mattia nel libro degli Atti (1, 15-26). Ecco, Susanna era una di loro, una delle donne della Resurrezione.

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DONNE DI SPERANZA/6: La vedova povera che dona il nulla che è tutto

la vedova poveraNella sua miseria ha gettato tutto quanto aveva per vivere…
Mi colpisce sempre questa figura di donna: non ha nulla che possa richiamare l’attenzione: è vedova, è povera, ma soprattutto… è donna... Eppure c’è Qualcuno che riesce a vedere in lei quello che nessuno vede, Qualcuno che coglie una grande ricchezza là dove tutti vedono solo miseria e povertà, Qualcuno che con uno sguardo di compassione e tenerezza sa penetrare l’apparenza fino ad accarezzare il cuore… Un cuore povero di cose, ma straordinariamente ricco di amore, di generosità che spinge a non tenere nulla per sé, ma a “donare tutto”. Chissà se nella mente e nel cuore di questa donna sia risuonata la promessa di Gesù: “ Il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”… E Chissà se nel momento della Sua passione, il “donare tutto” di questa povera vedova, sia stato per Gesù motivo di consolazione e di incoraggiamento.

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DONNE DI SPERANZA/4: La guarigione della figlia pagana e...di Gesù

donna paganaUn Gesù insolito si presenta nei racconti di Marco (7,24-30) e Matteo (15,21-28): duro, insensibile, indifferente al dolore di una madre, la cui figlia è molto tormentata da un demonio. La donna, straniera, lo insegue urlando suppliche di guarigione, ma Gesù dichiara di doversi occupare innanzitutto del suo popolo. Verrebbe da chiedersi chi è veramente in balia di un demonio? Il nazionalista Gesù o la figlia malata?
La donna è angosciata, ma, per il bene della figlia, non può permettersi di disperare e deve lottare. Si aggrappa, così, a delle briciole, scarti di una tavola di vita da cui lei e sua figlia sembrano escluse. La madre non può rassegnarsi all’idea che un Dio finora annunciato come Padre amorevole e provvidente, che nutre i passeri e veste i gigli, possa rimanere indifferente al grido di una sua creatura.
Gesù finalmente apre gli occhi sugli scarti, loda la fiducia di questa donna e si sente in sintonia con il volto di Dio in cui ella spera: un Padre che ha posto per tutti. Così, da quel momento, Gesù si prenderà cura anche delle folle pagane.
La speranza materna di questa donna sa riconoscere e custodire quelle briciole, quei piccoli segni di vita anche quando prevale l’esperienza della malattia o l’indifferenza sociale. La richiesta di vita di troppi bambini e bambine, donne e uomini esclusi dalla tavola dei figli è ciò che potrà salvarci, tirarci fuori dai sepolcri dell’indifferenza e delle chiusure nazionaliste.
Cristina Viganò
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DONNE DI SPERANZA

WhatsApp Image 2025 03 31 at 18.19.37Il Vangelo sboccia all’alba di Pasqua, quando la luce della risurrezione dissolve le ombre della notte. È lì che tutto si ricompone, si illumina, si comprende. Da quell’evento, annunciato ma sempre disarmante, ogni parola e ogni gesto di Gesù trovano un senso nuovo. E lì, in quel mattino di stupore e di corsa, ci sono loro: le donne. Prime testimoni, prime credenti, prime annunciatrici. Figlie, sorelle, madri, amiche di tutte le donne che, sin dall’inizio, sono state centrali nello sguardo di Dio.
Le pagine del Nuovo Testamento ne sono attraversate come da un filo d’oro: volti di donne luminose, ostinate nella speranza, forti nella fede. Donne come tante, come tutte, come sempre nella storia umana, capaci di intrecciare gesti ordinari e rivoluzionari, mosse da un amore che le rende tenaci. Donne che, sedotte dall’incontro con Gesù, diventano fari accesi nella notte del mondo, fiaccole di speranza per chi cerca ancora il senso della vita.

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GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2025

giornata mondiale pace 2025

Condividiamo qui il messaggio del Papa per la giornata mondiale della pace: Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace
Nella foto, giovani cristiani e musulmani di Cinisello Balsamo che hanno organizzato insieme la veglia per la pace del 15 dicembre 2024

 

CARLO MARIA MARTINI E GLI ANNI DI PIOMBO

 

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