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Giubileo 2025 - DENTRO LA VITA

giubileo2025La vita, che nasce piccola, chiede di comprenderne il grido, l’anelito di libertà e il desiderio di fiducia che anche oggi porta con sé. L’inizio dell’anno giubilare e il calendario civile del 2025 richiamano ed evocano dimensioni forti della vicenda umana: venticinque anni del nuovo millennio, ottant’anni dalla liberazione di Auschwitz, dalle bombe atomiche e dalla fine della seconda guerra mondiale. Ricorrenze che a loro modo ci raccontano l’umanità, la sua carica interiore, spirituale e le sue drammatiche contraddizioni. Celebriamo la memoria della vita liberata proprio ora, dentro i ricorsi violenti della storia: ancora una volta, vediamo tradite le promesse di dignità, di pace e di libertà solennemente dichiarate nel ventesimo secolo. Giubileo e storia del mondo, mano nella mano sembrano però indicarci la strada: ripartire dalla vita, che nasce piccola, dentro la terra benedetta da Dio. Il mistero accade dentro la storia e lì ci attende, senza disertare la realtà e i suoi tradimenti. Dentro: la vita chiede di essere guardata, amata, ascoltata e comunicata dalla sua profondità. È tempo di sguardi, di gesti, di parole e silenzi a misura di profondità. Torneremo a sentire le gioie e i dolori di tutti e sarà bello incontrarci umani al suono della festa giubilare, mentre la terra canterà la Parola nuova: “Un uomo aveva due figli…che diventarono fratelli”. 

Paola Vitali

29 dicembre 2024: l'Arcivescovo Mario Delpini apre l'Anno Santo in Diocesi - leggi l'Omelia

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AVVENTO 2024: sperare anche nei tempi difficili

AVVENTO 2Sollecitate dal Giubileo, in questo Avvento vogliamo rispondere all'appello alla speranza ripercorrendo il libro del Profeta Isaia che ci offre la liturgia della domenica. Alle profezie antiche accosteremo i volti di oggi, con la loro testimonianza profetica.
Nei giorni feriali, terremo vivo il cammino con il responsorio del Salmo della Messa sotto forma di immagine, che potrete condividere con altri. Per riceverle, scrivete un messaggio con il vostro nome al numero 338 875 5045. 
- 17 novembre I DOMENICA DI AVVENTO

 

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AVVENTO/6: sperare con suor Luisa Dell'Orto

suor luisa dellortoIl profeta Isaia è stato capace, sette secoli prima della venuta di Gesù, di rendere plastico, vivo e concreto, il desiderio di Dio di abitare tra il suo popolo, di accompagnarlo nel cammino dell’esistenza e di sorreggerlo, amandolo teneramente. Gerusalemme è il suo popolo, più che una struttura muraria: è un popolo che cresce, che continua a bussare alle porte della città” perché gli eletti del Signore continueranno ad entrare e chi è già arrivato deve preoccuparsi di accogliere altri: "Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli" 
In ogni tempo, l’umanità intera ha bisogno di vedere “sentinelle” che dall’alto chiamano, aprono la porta, preparano la strada per il popolo santo. Tutti noi desideriamo vedere “il Dio che dona salvezza”, una salvezza capace di dare Speranza nei giorni feriali, di suscitare possibilità concrete di un futuro di bene per ogni uomo e donna.
Insieme a Maria, sentinella per eccellenza, gravida di Speranza, tutti noi vorremmo essere “schegge” di Speranza per chi ci passa accanto, poiché abbiamo in qualche modo percepito di essere “preziosi agli occhi del Signore”, di essere amati e desiderati, come una sposa che torna dal suo Sposo.

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AVVENTO/5: sperare con due atleti paralimpici, Giulia Terzi e Stefano Raimondi

WhatsApp Image 2024 12 15 at 06.42.19Giulia e Stefano (nella foto gentilmente concessa da loro) sono due giovani innamorati che da qualche mese sono diventati genitori di Edoardo, un bellissimo bambino e sono per me cari amici di famiglia.
La loro storia però non è conosciuta solo da chi li frequenta da vicino, ma appartiene, in un certo senso, a tutto il mondo: Giulia Terzi e Stefano Raimondi - questi i loro nomi per esteso - sono due campioni paralimpici di nuoto, che anche quest’anno a Parigi, hanno vinto parecchie medaglie nella loro specialità. 
Fin da bambina, Giulia ha esercitato lo sport a livello agonistico, nel campo della ginnastica. Poi, dopo aver subito tre interventi con importanti coinvolgimenti midollari, a causa di una pesante forma di scoliosi congenita, ha smesso di camminare. Nel 2018, all’età di 23 anni, il neurochirurgo le ha indicato il nuoto come unico sport praticabile e come rimedio per non rimanere sempre inchiodata alla carrozzina. 
Dopo un inizio forzato e poco motivato in questo campo, Giulia ha conosciuto la realtà paralimpica e vi si è appassionata tanto che, in poco tempo, è entrata a far parte della squadra nazionale paralimpica di nuoto. Quando le chiedo di raccontarmi la sua esperienza, lei mi confida che, prima del consiglio del medico, è stata importante la sua famiglia che l’ha sempre sostenuta e la sostiene tuttora, nella sua lotta e nel suo spirito agonistico.

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AVVENTO/4: sperare con una quindicenne della Vela Rossa di Scampia

ScampiaI frutti rigogliosi della profezia che leggiamo in questa IV Domenica dell’Avvento ambrosiano (Is 4, 2-5) mi riportano alle parole turbate e tenaci di una ragazza della Vela Rossa di Scampia, scritte a mano, in stampatello e pubblicate su “Il Mattino di Napoli”, giovedì 3 ottobre 2024.
Tra i quadretti del foglio, forse strappato da un quaderno, i pensieri si diramano e si fanno spazio, forti di una consapevolezza profonda: quella di chi si accorge che la storia, la terra e i suoi abitanti, nonostante tutto, hanno in sé la potente promessa dell’Amore. 
“… Sono una ragazza delle Vele, per essere precisi della Vela Rossa…Sono della 167 di Scampia un quartiere che viene visto come degradato, sporco e con una cattiva reputazione. Ma di Scampia parlano di come appare, mai di come è e mai dei suoi abitanti che hanno un cuore d’oro.  Qui c’è molta attenzione nei confronti dei bambini che godono di attenzione e protezione e la famiglia è fondamentale. Quando qualcuno ha bisogno ci si mette a disposizione per tutto e per tutti.
La vita ha scelto per me un destino poco piacevole: tra qualche mese verrò sgomberata e per me resteranno solo i ricordi belli e brutti della nostra casa…

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