Le donne, che il mattino di Pasqua si recano al sepolcro e alle quali facciamo riferimento per delineare la nostra vocazione, formano una piccola comunità in azione. Esse sono un gruppo di donne, che vanno al sepolcro di buon mattino con gli aromi; riescono a vivere insieme la fatica, l’angoscia, il vuoto di chi vede la vita preclusa e non hanno paura di condividere questo sgomento. Non fingono vita dove vita non c’è. In questo loro andare e condividere, esse incontrano l’inaudita novità della risurrezione e ad esse viene affidato il compito di annunciarla agli altri, in una testimonianza comunitaria. Diventano comunità apostolica, impegnata con la vita a proclamare a tutti Gesù vivo e presente nella storia umana, perché questa storia sia per tutti luogo di salvezza e di santità (St. n°7).
Le comunità apostoliche nascono così dalla Pasqua: in questa sezione, le comunità delle Ausiliarie si presentano.

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Nate dalla Pasqua 1: Seveso SM

SevesoSM fotoÈ una comunità particolare la nostra.
Viviamo infatti nella sede centrale del nostro Istituto, nella casa dove avviene la formazione. Una di noi è la responsabile dell’Istituto, Susanna, la Sorella Maggiore, le altre svolgono i loro servizi in uffici diocesani, Chiara in FOM e Cristina in Caritas Ambrosiana.Nessuna di noi opera direttamente nel territorio in cui abitiamo.
Queste circostanze danno una colorazione particolare alla nostra vita comunitaria, continuamente chiamata ad allargare lo sguardo, le conoscenze e le esperienze, a farsi casa accogliente. Viviamo infatti l’ospitalità concreta delle sorelle che per diversi motivi passano qualche giorno tra noi - per servizi all’Istituto, per momenti formativi, per motivi di salute -, o di qualche giovane interessata alla nostra vocazione.

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Nate dalla Pasqua 2: Comunità di Baranzate - "Va' dai miei fratelli"

Baranzate fotoAndiamo, Albina, Manuela e Marinella, ogni giorno per le vie del quartiere Gorizia di Baranzate incontro ai fratelli e sorelle di ogni nazionalità e professione religiosa, uomini e donne, giovani e anziani, malati, stranieri, soli e desiderosi di essere incontrati, conosciuti e amati.

Andiamo ogni giorno a conoscere la loro storia per entrare in relazione con loro, per testimoniare la gioia del Risorto dentro le loro ferite, i loro dubbi e le loro povertà.

Andiamo ogni giorno a portare speranza nei luoghi dove prestiamo servizio:

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Nate dalla Pasqua 3: Comunità di Terrazzano e Passirana di Rho

Terrazzano fotoSiamo solo in due e la nostra esperienza comunitaria è iniziata da pochi mesi. Sappiamo quindi di aver bisogno di altro tempo per imparare a conoscerci reciprocamente e a comprenderci nei nostri modi di essere, di parlare, di operare, di incontrare gli altri…
Nel frattempo, abbiamo tracciato qualche linea per mettere in ordine l’essenziale, a partire dalla preghiera con la liturgia delle ore,con cui iniziamo insieme le nostre giornate. Tutto ciò riguarda, ad esempio, un momento settimanale stabilito, nel quale facciamo un breve capitolo tra di noi per l’organizzazione della vita ordinaria, dare uno sguardo alla settimana successiva e comunicarci a vicenda programmi e tempi personali e pastorali di ciascuna.
Si tratta anche dell’impegno di mantenere uno stretto collegamento con le sorelle della vicina comunità di Baranzate per alcuni tempi di preghiera, di scambio nella fede e di formazione, attente, fra l’altro, a creare o a non lasciarci sfuggire, le occasioni per condividere momenti gratuiti di convivialità e fraternità in un contesto più ampio, di maggior respiro per il nostro duetto!

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Nate dalla Pasqua 4: Seveso, comunità residente

SevesoResidente fotoSiamo Anna, Annarosa, Cristina, Maria e Paola ed insieme formiamo la comunità residente in Seveso. Ci riteniamo una comunità eccezionale, ma non perché siamo migliori delle altre… No, questo no! Siamo eccezionali perché abbiamo almeno due caratteristiche che ci distinguono dalle altre comunità di Ausiliarie diocesane: il numero di sorelle e la nostra abitazione.
Le nostre comunità sono generalmente formate da due, tre, quattro Ausiliarie, mentre noi siamo in cinque! Siamo la comunità più numerosa [in verità ex-aequo con un’altra, ndR]!Questo nostro“record”, che vogliamo sottolineare, ha una ricaduta positiva sulla nostra missione apostolica: per noi una composizione così ampia e variegata, sia dal punto di vista “umano” che di servizi svolti è già una risorsa che arricchisce e sostiene la nostra comunità e ha un’influenza benefica sui nostri singoli servizi: c’è chi opera nelle parrocchie, chi ha “servizi diversi”, chi ha a che fare con bambini e ragazzi e chi con gli adulti, chi è più riflessiva e chi è più pragmatica, chi ha molta fantasia e chi è sempre sul pezzo, ognuna ha i propri difetti, ma insieme siamo una forza!

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