AVVENTO/2: sperare con il medico Graziella Fumagalli
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Gli ultimi versetti del cap. 19 di Isaia sono un’escalation di speranza e pace.- Una strada farà viaggiare tutti ovunque: “L’Assiro andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria” (v. 23)
- Israele troverà il suo posto tra tutti i popoli: “sarà il terzo … una benedizione in mezzo alla terra” (v. 24)
- Tutti saranno benedetti: “Benedetto sia l’Egiziano mio popolo, l’Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità” (v. 25)
Sogni di facile ottimismo? Desiderio o illusione? Giubileo 2025 che non cambierà la vita?
Si infligge una sferzata allo scetticismo se si accetta di essere speranza per tutti? Accade se si offre la vita? Ne era certa Graziella Fumagalli, nella terra africana degli anni ’90.
Nata nel 1944 in una cascina di Casatenovo (Lc) cresce sapendo che la fede in Gesù non si sottrae al povero e ad ogni forma di ingiustizia. Dopo gli studi commerciali, lavora in fabbrica - come si usava allora in Brianza - per sostenere la numerosa famiglia. Presto in lei si fa luce un progetto. Studia di sera e consegue la maturità scientifica; si paga gli studi universitari come lavapiatti; dopo la laurea in medicina si specializza a Parigi in chirurgia infantile e medicina tropicale, sempre mantenendosi con umili lavori.
AVVENTO/1: sperare con gli hibakusha
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Nel cuore della sezione che Isaia dedica agli oracoli sui popoli stranieri (Is 13-27) è annunciato il giudizio di condanna di diverse nazioni. Babilonia, città splendore dei regni, cadrà in rovina. Il profeta riceve questa visione in un contesto di grande tumulto politico e sociale ed è palese il senso: la superbia di Babilonia è illusoria poiché la vera potenza appartiene a Dio, sovrano di tutte le nazioni. L’orgoglio babilonese è destinato alla distruzione totale che ne segnerà l’oblio e la desolazione per sempre. Il giorno del Signore è descritto come un momento di ira, di sdegno e furore, durante il quale la terra sarà ridotta in un deserto e i peccatori sterminati. Oscurità e caos simboleggiano non solo la caduta fisica della città, ma soprattutto la fine del suo dominio e della sua prepotenza. Dio stesso abbatterà l’arroganza dei tiranni. Di fronte a un messaggio così duro chi può sperare?
SPERANZA ANCHE NEI TEMPI DIFFICILI. Leggere il profeta Isaia come bambini
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Carlo Maria Martini, cardinale della Chiesa e vescovo di Milano per 22 anni. Tanto esperto della Bibbia, da saperla persino raccontare ai bambini. In una iniziativa per l’Avvento propose una breve descrizione del profeta Isaia mediante la Federazione degli Oratori Milanesi. Argomenti duri che ci spingono a pensare oggi alla speranza di molti bambini nel mondo.Nulla è più efficace che ascoltare le sue parole: «Isaia è il più grande dei profeti che hanno scritto libri: il suo libro è il più lungo di tutti, comprende 66 capitoli, ha predicato la Parola di Dio per 40 anni, sette secoli prima di Gesù. Gli anni della sua vita erano anni in cui gravavano grandi minacce e pericoli sul popolo di Israele e Isaia in questa situazione ha portato conforto, ha proclamato “il Vangelo prima del Vangelo”, nel senso che nelle sue profezie si parla spesso della futura salvezza del popolo e del Messia che salverà Israele.
Isaia ci insegna ad avere Speranza anche nei momenti difficili, perché Dio è più grande, più alto, più forte e lungimirante di tutte le potenze del mondo.
Che cosa possiamo dunque imparare da lui?
QUARESIMA 2024
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Leggi il Messaggio del Papa: Attraverso il deserto, Dio ci guida alla libertàDal 18 febbraio al 27 marzo alle 20.32 l'appuntamento con l'Arcivescovo: "Credo". I video verranno trasmessi su www.chiesadimilano.it e su youtube.com/chiesadimilano, su Telenova (canale 18 del digitale), su Radio Marconi e i social diocesani
BUON CAMMINO DI QUARESIMA!
SUPERARE I RISCHI DELLA CULTURA DEI MURI
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Mentre il bollettino del Consiglio di scienza e sicurezza degli scienziati atomici imposta ancora una volta l’orologio del giudizio universale a 90 secondi dalla mezzanotte “perché l’umanità continua ad affrontare un livello di pericolo senza precedenti”, vogliamo richiamare la continua esortazione di papa Francesco a combattere contro “la tentazione di fare una cultura dei muri. Abbiamo per questo incontrato Arianna Colombari, 20 anni, studentessa di scienze ambientali e protezione civile. Prima di cominciare l’università, dallo scorso aprile e fino a luglio, dopo un tempo di formazione, ha deciso di partire dalla Brianza, dove vive con i genitori e le sorelle, per stare accanto alle vittime della guerra in Ucraina.
La sua storia ci colpisce, perché pur essendo come tutti i giovani, attiva sul web e immersa nell’impresa di discernere fra i dati e contenuti, Arianna ha voluto toccare con mano la verità.
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Programma del convegno: Il piacere spirituale di essere popolo
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