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AVVENTO 2023: Ausiliarie Diocesane da una generazione all'altra

WhatsApp Image 2023 10 30 at 15.18.10 6Laura e Maria sono distanti per trent’anni di vita dalla loro anno di nascita e per sessanta chilometri dal luogo in cui ciascuna vive con la propria comunità. Eppure sono vicinissime l’una all’altra sia per vocazione che per passione.
Laura, con la freschezza di giovane ragazza che portava le gonne corte e insieme sentiva battere il cuore per la missione, conosce le Ausiliarie diocesane in un momento duro della sua vita e della sua famiglia. A ventiquattro anni, la sua mamma muore. Nonostante il dolore e l’apprensione per i suoi cari, non abbandona il sogno di entrare in noviziato. Qui approfondisce il legame a Gesù che ancora alimenta la sua passione per la gente. Poi vive una vita di dedizione in tutte le direzioni della diocesi: da nord a sud, da est ad ovest. Una donna che crede nelle relazioni calde, necessarie quando si è a contatto con ragazzi che crescono.

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AVVENTO 2023: Medici da una generazione all'altra

5601d503 22f1 4592 a7e0 86ad57fc55c3Quando si parla di speranza di salvezza, viene facilmente alla mente l'ambito della salute. In effetti i medici hanno un compito particolare rispetto alla custodia della vita umana. Perché non ascoltare allora qualcuno di campo professionale?
Il primo è Marco, studente di medicina al quinto anno, educatore nell’oratorio di Lonate Ceppino dove l’ho conosciuto a settembre, appena arrivata in questa parrocchia, mentre era alle prese con un esame impegnativo. L’altra è Emanuela, impegnata nella stessa parrocchia, di cui mi ha colpito la professione di medico psichiatra in particolare per i più giovani (ha infatti l’alta specializzazione per l’area giovani 14-24).
Ecco le loro attese e speranze.

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AVVENTO 2023: Preti da una generazione all'altra

3Prete dal 1985, don Roberto va in bicicletta dall’una all’altra delle due Parrocchie della Comunità Pastorale di cui è Responsabile, raggiunge l’oratorio, va dagli ammalati, va a fare la spesa…sempre in bici! È un uomo semplice, di preghiera, di relazioni cordiali e buon conoscitore della porzione di Chiesa che gli è affidata.  Condivido con lui da un anno le fatiche e le gioie della pastorale d’insieme e, tra le tante qualità che di lui apprezzo, c’è il suo lasciarsi interrogare e mettere in movimento dalla Parola di Dio.  È bello per me vedere che la maturità umana e sacerdotale raggiunte non lo hanno accomodato e non gli hanno tolto il gusto di pedalare sulla strada della vita!
Accanto a don Roberto c’è don Patrick, da poco diacono e incamminato speditamente verso l’ordinazione presbiterale. Giovane, tra i giovani che lo seguono con simpatia, attento a tutti e ciascuno, ha la freschezza e l’entusiasmo dei primi passi nella donazione totale al Signore e alla Chiesa. Se lo cerchi, sai di trovarlo in mezzo alla gente, in cortile, in salone, in palestra, sempre sul pezzo. Con la stessa scioltezza con cui passa da un gioco a un ballo di gruppo, si muove sull’altare nelle celebrazioni; con la stessa passione con cui prepara una caccia al tesoro, prepara un’adorazione eucaristica…

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AVVENTO 2023: Insegnanti da una generazione all'altra

2Francesca e Alessia sono due insegnanti che ho conosciuto in tempi diversi: la prima, oggi in pensione, ha insegnato Arte e Immagine alla scuola secondaria di primo grado di Carimate e la seconda è insegnante di Sostegno in una scuola primaria di Brugherio. Dalle loro parole traspare quello che della loro persona ho potuto conoscere e assaporare: di Francesca la capacità di tirare fuori dagli alunni l’artista che è in loro, con molte tecniche, senza per forza essere “già capaci”. Se penso a lei penso ai telai, all’argilla, alle tempere, alle foglie, alla carta, al forno… alla pace! Tutto, di lei, andava in quella direzione. È stata per molti anni la referente di plesso: attenzione per tutti e per gli ultimi. Ho imparato molto da lei. E in quella scuola, che ho appena lasciato perché ho cambiato comunità, c’è ancora il suo profumo!
Nella nuova parrocchia ho conosciuto Alessia: giovane educatrice degli adolescenti. Me l’hanno presentata come un’artista e credo davvero che lo sia: fine nei modi, è una persona che non si impone ma si propone, che non occupa lo spazio ma lo abita con discrezione. Con le molte esperienze che fa, si sta interrogando sulla sua vita. L’ho osservata mentre truccava i piccoli alla festa dell’oratorio, componendo sul volto dei bambini coraggiosi supereroi e delicate principesse. Un pomeriggio di pazienza e di sorrisi, di ascolto e di attenzione, anche di quei piccoli la cui doccia presto vicina avrebbe cancellato il trucco… Abbiamo iniziato da poco a collaborare, ma penso che potrò imparare molto anche da lei. Quello che ho conosciuto in Francesca, lo ritrovo in Alessia: la piccolezza come via di conoscenza e testimonianza di Dio e la capacità di trasmetterla attraverso la bellezza dell’arte

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PREGHIERE IN PROSA: la prima comunità cristiana - La preghiera per l'azione

8Esiste un legame tra la preghiera e l’azione, tra la preghiera e i gesti della vita, soprattutto di quella di chi, come cristiano, è chiamato a “far vedere” la persona stessa di Gesù, il suo messaggio di vita nuova?
La prima comunità cristiana ci testimonia, in modo molto concreto, non solo che ciò è possibile, ma soprattutto come questo sia possibile e ce lo testimonia in un momento di particolare difficoltà e pericolo. A Pietro e Giovanni, arrestati per aver proclamano Gesù Cristo e aver apertamente accusato i capi religiosi di essere colpevoli della sua uccisione, viene severamente proibito di non predicare più nel nome di Gesù. Come reagisce la comunità? Come questi cristiani affrontano la situazione? «All'udire ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo: Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi…».
La prima cosa che fanno non è lasciarsi sopraffare da risentimento, rabbia o lamento, preoccupazione, ma mettersi con grande fiducia insieme in preghiera davanti a Dio.
Quando poi iniziano la preghiera non presentano prima di tutto il loro problema a Dio chiedendogli di liberarli dalla difficoltà che stanno vivendo, ma aprono il loro cuore alla lode riconoscendolo Signore e sovrano di tutto.
Suggerimento molto bello e prezioso per una autentica preghiera: riconoscere soprattutto nelle situazioni impegnative che Dio è il Signore aiuta a non focalizzare l’attenzione sulla grandezza delle difficoltà, ma sulla grandezza di Dio che è al di sopra di tutte le circostanze e preoccupazioni che possono appesantire il cuore e in questa fiducia la mente e il cuore possono ritrovare la serenità e la pace. 
Infine, solo dopo aver riconosciuto la sua sovranità mettono davanti a Dio la loro situazione: “…Ed ora, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua parola con ogni franchezza, stendendo la tua mano per guarire e perché si compiano segni e prodigi nel nome del tuo santo Figlio Gesù".

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CARLO MARIA MARTINI E GLI ANNI DI PIOMBO

 

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