Dopo 25 anni... Guglielmina
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Il motivo del ringraziamento lo (ri)trovo nel Salmo 116, che avevo scelto per i primi voti: «forte è il suo amore per noi, e la fedeltà del Signore dura in eterno». A distanza di 25 anni non posso che ridire, con ancora più convinzione, l'amore e la fedeltà di Dio.
Di doni in questi anni ne ho ricevuti davvero tanti: la relazione col Signore che sostiene ogni attività, le comunità con le quali ho condiviso il servizio e l'amore alla Chiesa, i tanti amici che mi hanno accompagnato dall'inizio o che ho incontrato sul mio cammino.
Insomma, se dovessi pensare ad una mia "immagine del profilo" (come ci chiedono i social) di Ausiliaria Diocesana "venticinquenne" penserei ad una di quelle fotografie che, se ingrandite, si rivelano essere un mosaico di piccole "foto-tessera". Ecco, il mio volto è un mosaico dei volti di tutte le persone che ho incontrato fin qui.
In modo particolare ringrazio il Signore per i bambini, i miei piccoli-grandi maestri che ogni giorno, con la loro semplicità e profondità sono stati (sono) per me i più attenti e profondi ascoltatori della Parola.
Ed ora, come conclude sempre la mia cara amica Gemma, monaca a Rovereto: Avanti con fiducia!
Guglielmina Scattolin
L'Arcivescovo alle Ausiliarie: «Questo è il tempo della vostra missione»
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Durante una partecipata e solenne celebrazione eucaristica, abbiamo reso grazie. Nella basilica di S. Ambrogio molti sono venuti condividere con noi questo momento. «Come si vive il quarantesimo anniversario?», ha chiesto l’Arcivescovo Mario Delpini durante l’omelia (video), e alle molte risposte che si potrebbero dare, ha proposto di preferire quella che emerge dalla lettura congiunta delle letture che abbiamo ascoltato durante la celebrazione, del tempo che stiamo vivendo e del contesto ecclesiale e sociale in cui ci troviamo: il quarantesimo anniversario coincide con il tempo di missione, un tempo per tornare ad ascoltare quello che il Signore dice, per mettersi in cammino. «A me pare – ha detto l’Arcivescovo – che il Signore dica alle Ausiliarie “questo è il tempo della vostra missione” è il tempo per sentire che il Signore vi manda e il nome della vostra missione sta in
un’espressione che vi caratterizza fin dall’inizio, in una parola di Giovanni Battista Montini che vi definisce, dall’inizio, come le donne della risurrezione, donne che vivono di questa esperienza di incontro con il Risorto e ne fanno la ragione della loro vita».
E dopo averci invitato a essere «donne della Parola, donne docili alla parola di Dio, continuamente desiderose di lasciarsi costruire da Dio», in una vibrante perorazione, ha espresso un desiderio per la Chiesa, che diventa imperativo per noi: «Donne della risurrezione, siate donne! Nella Chiesa di oggi è necessario che le donne siano una presenza capace di profezia e di umiltà, capaci di coraggio e di attenzione […]. Siate donne capaci di parlare agli uomini e alle donne e a tutta la Chiesa, capaci di essere persone persuasive per la gioia che testimoniate». E continuiamo il cammino.
Rendere grazie insieme
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Questi quarant’anni sono stati vissuti in questa nostra Chiesa di Milano a servizio dei bisogni pastorali della diocesi, seminate tra la gente in parrocchie e altre strutture diocesane e il loro ricordo un momento importate che desideriamo condividere coi nostri familiari, con gli amici, con le persone delle realtà dove operiamo.
Desideriamo rendere grazie per i tanti doni che il Signore ci ha fatto in questi anni; è bello e importate che questo «grazie» sia celebrato durante una Messa con il nostro Arcivescovo, coi presbiteri che ci conoscono e con la gente alla quale siamo dedicate.
Dopo 25 anni... PAOLA
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Tuttavia è un'altra la frase che mi ha "guidato" in questi anni: "Abbiamo un tesoro in vasi di creta".
San Paolo si rivolge così alla Comunità di Corinto guardando alla sua vita. E' vero, è proprio così! Guardare ai 25 anni di consacrazione è stato per me guardare a quel materiale fragile che sono io con le mie debolezze, le mie fragilità e i miei difetti, e guardare a quel tesoro che 27 anni fa ho deciso di comperare "mettendo" la mia vita a servizio di quella passione che mi "animava" sin dalla mia adolescenza: l'edificazione della Chiesa locale.
ANNA E SILVANA: la prospettiva della Pasqua
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Sulla sinistra scorgiamo Anna, la prima di noi che ha seguito il Maestro nella Pasqua. Si trova nel grembo della terra, raggiunto dalla kenosi di Gesù. E' rivolta verso il sepolcro.
Anna è pronta per le nozze con la luce accesa (Mt 25), invocazione e professione di fede: MARANA-THA!
Ricorderemo le nostre due sorelle nel giorno della loro Pasqua: Anna il 15 aprile e Silvana il 29 aprile.
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