L'ECO DELLA GIOIA: Obrigado
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L’esperienza di gemellaggio vissuta a Porto è stata l‘occasione per vivere ancora di più quel profumo di comunità. Assieme ad alcuni decanati della diocesi di Milano, guidati dall’arcivescovo Delpini, abbiamo vissuto momenti di preghiera, condivisione e ascolto di testimonianze dei ragazzi di Porto. Balli di gruppo, suoni di chitarra e tornei sportivi ci hanno permesso di scoprire nuovamente la gioia dello stare assieme, anche attraverso gesti semplici.
Abbiamo risposto alla domanda: quali parole del Papa, durante la Veglia, la Messa e gli altri momenti di Lisbona ti hanno "colpito e affondato"?
- «L'unica volta che possiamo guardare dall'alto in basso qualcuno è per rialzarlo». Noi spesso siamo guardati e ci guardiamo dall'alto al basso. Questa esperienza l’abbiamo vissuta in questi giorni tra noi e con tutti i popoli incontrati.
- I 5 minuti di silenzio durante adorazione. Silenzio molto eloquente, che vale più delle parole. Togliersi le comodità, per riconoscere l'essenziale.
- «La gioia non è per noi ma è per condividerla». In questo giorni abbiamo condiviso gioia, disponibilità, scambio. Nella vita di tutti i giorni perché non possiamo viverlo? Basta non pensare solo a noi stessi ma un pochino anche agli altri.
L'ECO DELLA GIOIA - Correre verso la felicità
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Amare, pregare e crescere sono le parole che sono risuonate nella nostra mente e nei nostri cuori durante i giorni di GMG costringendoci a riflettere su quale fosse il loro ruolo nella nostra vita e se esso fosse realmente ciò che vogliamo per noi e per gli altri. Come portare a casa nella nostra quotidianità queste nuove risposte? O meglio, queste nuove domande?
Amare, pregare e crescere sono le parole che sono risuonate nella nostra mente e nei nostri cuori durante i giorni di GMG costringendoci a riflettere su quale fosse il loro ruolo nella nostra vita e se esso fosse realmente ciò che vogliamo per noi e per gli altri. Come portare a casa nella nostra quotidianità queste nuove risposte? O meglio, queste nuove domande?
Per rispondere a questo Papa Francesco ci ha aiutato nel riflettere consigliandoci di "correre verso la felicità" sottolineando che "la vera felicità sta nel lasciarsi attrarre dal volto dell'altro". Quante volte pensiamo che la nostra felicità dipenda esclusivamente da noi? Quante volte l'amore verso il prossimo crediamo non ci basti? Proprio su questo l'Arcivescovo della nostra diocesi ha improntato la sua riflessione. Partendo da un vangelo apparentemente già fin troppo conosciuto da noi giovani, ci è stata ripetuta tutte le volte possibili una sola parola: correre.
L'ECO DELLA GIOIA - Una fede circolare
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La GMG è stata una settimana molto intensa, di relazione e apertura al mondo, oltre che di riflessione e crescita.
La GMG è stata una settimana molto intensa, di relazione e apertura al mondo, oltre che di riflessione e crescita.
Un tesoro che ci portiamo a casa, e che ci fa piacere condividere, è quello di una fede che definiamo circolare: una fede di tutti, che va decisamente oltre il singolo, una fede in cui si dà e si riceve, con spesso queste due cose che coesistono, arrivando addirittura a percepire di ricevere di più quando si dà.
La fede è anche affidamento, e allora ci ritornano in mente le parole che ci sono state personalmente donate da alcune suore di Madre Teresa incontrate “per caso” durante la veglia: «Lascia che Dio faccia di te ciò che vuole senza consultarti». Non possiamo non collegare questa frase molto forte alle parole più volte ripetute dal Papa a noi giovani durante la messa: «Non abbiate paura». Queste parole ci hanno mosso qualcosa nello stomaco, e crediamo che già qualche effetto conseguente sia visibile nelle nostre vite, presente nei nostri discorsi e nei nostri pensieri, stando maggiormente davanti alla vita, alla sua complessità, alle sue tante sfaccettature, alla sua bellezza e ai doni presenti in ogni giorno. Non avendo paura è più facile brillare, portare la propria luce nel cuore delle persone: ci ha detto il Papa, infatti, che diventeremo luce quando faremo opere di amore. Non dobbiamo allora avere paura di rispondere sì alla chiamata dell’amore, come Maria.
L'ECO DELLA GIOIA - Una sveglia per la vita
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1) Quando “andare di fretta” ti porta nella direzione della vita? Su quali aspetti della vita vorresti invece rallentare il passo e fermarti?
1) Quando “andare di fretta” ti porta nella direzione della vita? Su quali aspetti della vita vorresti invece rallentare il passo e fermarti?
Andare di fretta significa cogliere...cogliere le occasioni, qui ed ora, cogliere la bellezza, cogliere la ricchezza e la gioia dall’altro. Il (rac)cogliere però prevede prima una cura e un’attenzione e, se mancano, vale la pena rallentare….rallentare, ma non fermarsi, per scoprirsi e stupirsi, per capirsi e interrogarsi, per prendere lo slancio maggiore possibile per poi ricominciare ad andare di fretta.
2) Quali parole del Papa, durante la Veglia, la Messa e gli altri momenti di Lisbona ti hanno "colpito e affondato"?
Il Papa ha detto tante cose belle, che occorre rileggere e riassaporare con calma. Tra tutte, forse, al momento risuona più delle altre: aiutare l’altro ad alzarsi è l’unico momento in cui si è autorizzati a guardarlo dall’alto.
L'ECO DELLA GIOIA - Gongolo
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1) Quando “andare di fretta” ti porta nella direzione della vita? Su quali aspetti della vita vorresti invece rallentare il passo e fermarti?
1) Quando “andare di fretta” ti porta nella direzione della vita? Su quali aspetti della vita vorresti invece rallentare il passo e fermarti?
"Andare in fretta" significa sentire quel "Seguimi ", che è una sensazione che si può descrivere come quell' «amore che ti spezza» (P.Roth). "Andare in fretta" però non significa correre da soli contro un muro cieco ma significa mettersi in ascolto della sua brezza leggera, attraverso le persone che ti sono donate e ti sono poste accanto nel cammino della vita!
2) Quali parole del Papa, durante la Veglia, la Messa e gli altri momenti di Lisbona ti hanno "colpito e affondato"?
Le parole del Papa, che sono state balsamo, sono state tutte un dono! Sicuramente quel "Tutti " mi ha fatto capire come la Chiesa sia una realtà sempre più sinodale e non una istituzione ripiegata su se stessa e, per essere sempre più una Chiesa sinodale, bisogna che "Non tema" ma che si apra sempre più all'ascolto e alla scoperta della bellezza.
Anche io come giovane mi sono sentito interpellato...È sorprendente sapere di essere cercati in modo incondizionato da Lui, attraverso l'amore della Sua Chiesa.
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