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KYRIE, AMEN, ALLELUIA: la proposta pastorale 2022/2023

proposta pastE' stata presentata il 24 giugno ai decani la proposta pastorale del Vescovo per l'anno 2022/2023. Di seguito il link al sito della Diocesi per scaricare il testo e ascoltare direttamente mons. Delpini. Il tema è quello della preghiera: «Nessuno – neppure i preti, neppure i cristiani impegnati, neppure i consacrati e le consacrate – è al riparo dalla tentazione di trascurare la preghiera. I preti devono chiedere alla gente: come pregate? Quando pregate? In che modo posso aiutarvi a pregare? E la gente deve chiedere ai preti: come pregate? Quando pregate? In che modo possiamo aiutarvi a pregare?».
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Sante subito! Metti un dado in piazza a San Fedele...

famiglie milano...in un sabato di metà giugno, a pochi passi dal Duomo, in un pomeriggio assolato, ma con una certa brezza che rende il cielo terso e la calura sopportabile. Metti un dado, un percorso sul manto stradale che ricorda il gioco dell'oca, tre tiri per famiglia e la piazza si anima di vociare, di sguardi, di confronti e in qualche caso di confidenze sussurrate. E' il sabato della festa per le famiglie della Diocesi, richiamate dal Vescovo Mario, attorno alla cattedrale per un momento di festa, di ascolto e di preghiera insieme.
Tre piazze attigue accolgono nel pomeriggio piccoli e grandi con stand, giochi, colori e fantasia.
In Piazza San Fedele l'animazione è curata da "Incontro Matrimoniale", "Equipe Notre-Dame", "Retrouvaille" e "Gruppo Acor", realtà di accompagnamento e di sostegno alla famiglia anche in periodi di crisi e separazione.

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Memoria di S. Paolo VI: la Chiesa si fa dialogo

montiniCelebriamo oggi la memoria liturgica di San Paolo VI, a cui siamo legate per la profonda intuizione che ebbe del nostro carisma quando era Vescovo di Milano, intuizione che consegnò al discernimento ecclesiale portato a compimento, in una lunga opera di fondazione, dai sui successori, i card. G. Colombo e C. M. Martini insieme alle giovani della Diocesi che si riconoscevano in esso.  

Negli anni che precedevano il Concilio la novità della sua intuizione, dalle tinte profetiche, era la convinzione del necessario passaggio, per le donne consacrate, dalla collaborazione alla pastorale del Vescovo alla corresponsabiltà con lui per la cura della Chiesa locale. Questo comportò la nascita di una nuova figura di donna consacrata - l'Ausiliaria Diocesana - che attinge la propria spiritualità dalla Chiesa ambrosiana e che della Chiesa locale fa l'orizzonte del proprio servizio. 

L'appello che oggi vogliamo fare nostro è contenuto nella Ecclesiam Suam: la Chiesa deve venire a dialogo con il mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio. Nessuno è estraneo al suo cuore. Nessuno è indifferente per il suo ministero. E' la forma della pastorale.

Barbara Olivato

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CUSTODIRE OGNI VITA: 44' giornata nazionale per la vita

Rosa e Viola Minimal Gradiente Riconoscimento Post di InstagramAl di là di ogni illusione di onnipotenza e autosufficienza, la pandemia ha messo in luce numerose fragilità a livello personale, comunitario e sociale. Non si è trattato quasi mai di fenomeni nuovi; ne emerge però con rinnovata consapevolezza l'evidenza che la vita ha bisogno di essere custodita.

E' questo l'incipit del messaggio della CEI per la 44' giornata  nazionale per la vita del 6 febbraio, nel quale i Vescovi mettono a fuoco i disagi delle giovani generazioni e degli anziani, ma anche delle famiglie, con l'aumento di nuove povertà e conflittualità. Ed anche manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità.

La risposta che ogni vita fragile silenziosamente sollecita è quella della custodia. La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. 

Le persone, le famiglie, le comunità e le istituzioni non si sottraggano a questo compito, imboccando ipocrite scorciatoie, ma si impegnino sempre più seriamente a custodire ogni vita. 

Anche noi Ausiliarie raccogliamo l'appello alla custodia e alla cura nell'accompagnamento delle persone e delle fragilità. Potremo così affermare che la lezione della pandemia non sarà andata sprecata.

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Alzare lo sguardo per riconoscerci “sotto lo stesso cielo”

Oggi, come da principio, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, insieme ai credenti di altre tradizioni religiose e con tutte le persone di buona volontà invitano ad alzare gli occhi al cielo e alle stelle che brillano insieme.
La commemorazione della II Giornata Internazionale della Fratellanza Umana (istituita dall’ONU con la risoluzione del dicembre 2020) è un invito a fare memoria dei comuni antenati nella fede e nella fratellanza.
Sono passati tre anni dalla firma dello storico documento sulla fratellanza umana. Anche l’esperienza globale della pandemia ha contribuito ad ampliare il bisogno di fratellanza come “barriera contro l’odio, la violenza e l’ingiustizia”. Oggi veniamo sollecitati, come in un “ruolo da svolgere”, ad alzare lo sguardo. Un’azione umana che contiene una promessa di futuro attraente e imprevedibile. La promessa viene dall’amore oltremisura di colui che genera e ama la vita.

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