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Da Paolo VI a Francesco, il primo dell’anno la prima parola è PACE

pace Cantu«Sarebbe Nostro desiderio che… ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo - che sia la pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire».
Con queste parole, papa Paolo VI si esprimeva nel 1968, istituendo, per il 1° gennaio di ogni anno, la Giornata Mondiale della Pace.
Erano gli anni della guerra del Vietnam e il Papa chiedeva una tregua e invitava a pregare e a riflettere su: «quanto la pace deve recare con sé: l'ordine, la serenità, la letizia, la fraternità, la libertà, la speranza, l’energia e la sicurezza del buon lavoro, il proposito di ricominciare e di progredire, il benessere sano e comune, e quella misteriosa capacità di godere la vita scoprendone i rapporti con il suo intimo principio e con il suo fine supremo: il Dio della pace».
Il tempo trascorso da allora ha visto tanti nuovi sfondi sulla scena mondiale e, se per certi versi, il progresso si è rivelato una benedizione, per altri ha portato con sé nuova, incalcolabile distruzione.
La congiuntura storica che adesso stiamo attraversando, tra l’altro, ha trovato tutti impreparati con il ritorno della pandemia e della guerra nella vecchia Europa.
Papa Francesco parte dall’osservazione di questo scenario per parlare oggi di pace e per ribadire che solo un «“noi” aperto alla fraternità universale può dare una risposta efficace per superare le crisi personali, sociali e mondiali».
Il tema della fraternità percorre tutto il magistero del Papa attuale e risulta strettamente collegato agli argomenti relativi all’accoglienza, alla conversione ecologica, alla cura e all’incontro fra le generazioni.

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Cooperatrici pastorali diocesane: una presenza che si fa dono

WhatsApp Image 2022 11 29 at 16.29.46Il 30 novembre 2022 ci uniamo alla preghiera di ringraziamento della Diocesi di Treviso e delle Cooperatrici pastorali diocesane per il 30' anniversario di fondazione. Chi sono le Cooperatrici, con cui da alcuni anni, insieme alle Cooperatrici ecclesiali di Vicenza e Collaboratrici apostoliche di Padova ci confrontiamo sul carisma e su tematiche teologiche e con le quali siamo state ricevute dal Papa nel 2019?  

Similmente alle altre istituzioni diocesane e alla nostra vocazione, sono donne consacrate al Signore per essere a servizio della missione della Chiesa diocesana e inviate dal Vescovo nelle parrocchie e negli organismi diocesani per cooperare a tempo pieno con i presbiteri e i laici nella cura pastorale e nella costruzione di comunità cristiane sempre più missionarie, chiesa viva fra le case.

A quali sfide sono chiamate oggi nella Chiesa e nella società?

A un discernimento del modo in cui lo Spirito parla oggi agli uomini e alle donne profondamente cambiati sotto tanti aspetti: culturale, sociale, psicologico, antropologico. A cercare, insieme a tutta la Chiesa, come intercettare le nuove domande di senso e come riorientare l’agire pastorale verso una possibile risposta. A una maggiore comprensione e valorizzazione della presenza femminile nella Chiesa e nella società, che si manifesti anche nelle forme di cooperazione all’attività pastorale. Ed infine alla promozione della dimensione sinodale, in particolare il dialogo tra le diverse figure ministeriali, nell’orizzonte di una Chiesa sempre più sinodale e circolare. 

Approfondisci sul settimanale della Diocesi di Treviso con la testimonianza di Maria Marangon

Guarda la puntata di In cammino su TV 2000 del 14.12.2022

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KYRIE, AMEN, ALLELUIA: la proposta pastorale 2022/2023

proposta pastE' stata presentata il 24 giugno ai decani la proposta pastorale del Vescovo per l'anno 2022/2023. Di seguito il link al sito della Diocesi per scaricare il testo e ascoltare direttamente mons. Delpini. Il tema è quello della preghiera: «Nessuno – neppure i preti, neppure i cristiani impegnati, neppure i consacrati e le consacrate – è al riparo dalla tentazione di trascurare la preghiera. I preti devono chiedere alla gente: come pregate? Quando pregate? In che modo posso aiutarvi a pregare? E la gente deve chiedere ai preti: come pregate? Quando pregate? In che modo possiamo aiutarvi a pregare?».
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Sante subito! Metti un dado in piazza a San Fedele...

famiglie milano...in un sabato di metà giugno, a pochi passi dal Duomo, in un pomeriggio assolato, ma con una certa brezza che rende il cielo terso e la calura sopportabile. Metti un dado, un percorso sul manto stradale che ricorda il gioco dell'oca, tre tiri per famiglia e la piazza si anima di vociare, di sguardi, di confronti e in qualche caso di confidenze sussurrate. E' il sabato della festa per le famiglie della Diocesi, richiamate dal Vescovo Mario, attorno alla cattedrale per un momento di festa, di ascolto e di preghiera insieme.
Tre piazze attigue accolgono nel pomeriggio piccoli e grandi con stand, giochi, colori e fantasia.
In Piazza San Fedele l'animazione è curata da "Incontro Matrimoniale", "Equipe Notre-Dame", "Retrouvaille" e "Gruppo Acor", realtà di accompagnamento e di sostegno alla famiglia anche in periodi di crisi e separazione.

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