Cooperatrici pastorali diocesane: una presenza che si fa dono
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Similmente alle altre istituzioni diocesane e alla nostra vocazione, sono donne consacrate al Signore per essere a servizio della missione della Chiesa diocesana e inviate dal Vescovo nelle parrocchie e negli organismi diocesani per cooperare a tempo pieno con i presbiteri e i laici nella cura pastorale e nella costruzione di comunità cristiane sempre più missionarie, chiesa viva fra le case.
A quali sfide sono chiamate oggi nella Chiesa e nella società?
A un discernimento del modo in cui lo Spirito parla oggi agli uomini e alle donne profondamente cambiati sotto tanti aspetti: culturale, sociale, psicologico, antropologico. A cercare, insieme a tutta la Chiesa, come intercettare le nuove domande di senso e come riorientare l’agire pastorale verso una possibile risposta. A una maggiore comprensione e valorizzazione della presenza femminile nella Chiesa e nella società, che si manifesti anche nelle forme di cooperazione all’attività pastorale. Ed infine alla promozione della dimensione sinodale, in particolare il dialogo tra le diverse figure ministeriali, nell’orizzonte di una Chiesa sempre più sinodale e circolare.
Approfondisci sul settimanale della Diocesi di Treviso con la testimonianza di Maria Marangon
KYRIE, AMEN, ALLELUIA: la proposta pastorale 2022/2023
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Sante subito! Metti un dado in piazza a San Fedele...
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Memoria di S. Paolo VI: la Chiesa si fa dialogo
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Negli anni che precedevano il Concilio la novità della sua intuizione, dalle tinte profetiche, era la convinzione del necessario passaggio, per le donne consacrate, dalla collaborazione alla pastorale del Vescovo alla corresponsabiltà con lui per la cura della Chiesa locale. Questo comportò la nascita di una nuova figura di donna consacrata - l'Ausiliaria Diocesana - che attinge la propria spiritualità dalla Chiesa ambrosiana e che della Chiesa locale fa l'orizzonte del proprio servizio.
L'appello che oggi vogliamo fare nostro è contenuto nella Ecclesiam Suam: la Chiesa deve venire a dialogo con il mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio. Nessuno è estraneo al suo cuore. Nessuno è indifferente per il suo ministero. E' la forma della pastorale.
Barbara Olivato
CUSTODIRE OGNI VITA: 44' giornata nazionale per la vita
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E' questo l'incipit del messaggio della CEI per la 44' giornata nazionale per la vita del 6 febbraio, nel quale i Vescovi mettono a fuoco i disagi delle giovani generazioni e degli anziani, ma anche delle famiglie, con l'aumento di nuove povertà e conflittualità. Ed anche manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità.
La risposta che ogni vita fragile silenziosamente sollecita è quella della custodia. La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti.
Le persone, le famiglie, le comunità e le istituzioni non si sottraggano a questo compito, imboccando ipocrite scorciatoie, ma si impegnino sempre più seriamente a custodire ogni vita.
Anche noi Ausiliarie raccogliamo l'appello alla custodia e alla cura nell'accompagnamento delle persone e delle fragilità. Potremo così affermare che la lezione della pandemia non sarà andata sprecata.
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