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Alzare lo sguardo per riconoscerci “sotto lo stesso cielo”

Oggi, come da principio, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, insieme ai credenti di altre tradizioni religiose e con tutte le persone di buona volontà invitano ad alzare gli occhi al cielo e alle stelle che brillano insieme.
La commemorazione della II Giornata Internazionale della Fratellanza Umana (istituita dall’ONU con la risoluzione del dicembre 2020) è un invito a fare memoria dei comuni antenati nella fede e nella fratellanza.
Sono passati tre anni dalla firma dello storico documento sulla fratellanza umana. Anche l’esperienza globale della pandemia ha contribuito ad ampliare il bisogno di fratellanza come “barriera contro l’odio, la violenza e l’ingiustizia”. Oggi veniamo sollecitati, come in un “ruolo da svolgere”, ad alzare lo sguardo. Un’azione umana che contiene una promessa di futuro attraente e imprevedibile. La promessa viene dall’amore oltremisura di colui che genera e ama la vita.
Il cielo manda infatti un messaggio di unità: Dio invita a non separarsi mai!
Chi vede le stelle sogna! Ma noi vogliamo sognare ad occhi aperti, non come chi sogna di notte e scopre al risveglio che tutto è passato. Sogniamo ad occhi aperti, con la determinazione di chi lavora continuamente per avvicinare il desiderio alla realtà.

Siamo agli albori di un percorso che non sarà privo di ostacoli e che non ci renderà uniformi ma che contiene la prospettiva, a cui Dio per primo resta fedele, di poter imparare ad amare le differenze. Consapevoli che “da soli non ci si salva”, come ama ripetere papa Francesco, anche noi crediamo e vogliamo costruire il tempo della fratellanza perché davvero «Chi adora Dio con cuore sincero ama anche il prossimo».

Che i figli di Abramo,
uniti a tutti i credenti e a tutte le persone di buona volontà
si prendano cura insieme
come fratelli e sorelle
della nostra casa comune.
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