AVVENTO 2022: "Sull'arpa a dieci corde"

È tempo che rinnova l’Amen per chi crede: la certezza di potersi appoggiare alla roccia del Dio Altissimo che si abbassa fino alle fondamenta della terra nel Figlio suo Gesù.
Kyrie, Alleluia, Amen: sulle tre parole che l’Arcivescovo Mario Delpini ha consegnato alla Diocesi milanese per l’anno pastorale 2022-2023, abbiamo raccolto alcuni salmi che fanno vibrare corde diverse del cuore e così possono dare il "la" alla preghiera in questo tempo forte.
Dio che è venuto nel Bambino di Betlemme, viene anche oggi nella fragilità, nelle periferie, nella notte di chi cerca la luce: sia, questo Avvento, liturgia della vita che ci porta nel mistero dell’incarnazione e ci restituisce alla quotidianità come donne e uomini rinnovati dall’incontro con l’amore di Dio!
13 novembre: Kyrie - Salmo 32
20 novembre: Alleluia - Salmo 116
27 novembre: Amen - Salmo 23
4 dicembre: Kyrie - Salmo 77
11 dicembre: Alleluia - Salmo 144
18 dicembre: Amen - Salmo 15
Nel box in alto a sinistra intitolato "Sull'arpa a dieci corde", a partire da domenica 13 novembre, i giorni di Avvento saranno accompagnati da brevi passaggi del Salmo della settimana.
SULL'ARPA A DIECI CORDE/2: salmo 116

popoli tutti, cantate la sua lode,
perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. Alleluia.
Un breve salmo che appartiene alla categoria dell’Hallel, quei salmi che gli Ebrei recitavano in occasione delle grandi feste e specialmente nel banchetto pasquale.
Mi piace pensare che anche Gesù ha pregato con queste parole nella sua ultima Pasqua. Quella sera saliva dalle labbra di Gesù la lode a Yahweh, a Colui che aveva guidato il popolo nel deserto e lo aveva reso libero! Ma per lui era il Padre e lui era il segno dell’amore e della fedeltà del Signore.
La nostra liturgia ambrosiana delle Ore - con la riforma del 1981 - ha collocato questo salmo nella preghiera delle lodi a chiusura dei salmi laudativi. Ogni giorno, ogni mattina queste parole penetrano nel mio cuore: mi tuffano nel passato e mi aprono a una dimensione mondiale.
Genti tutte…popoli tutti… perché lodare, perché cantare così nel mio oggi? Perché riconosco che l’amore del Signore si riversa ogni giorno su di me e su di noi, su tutta l’umanità con abbondanza. Si è fatto visibile come non mai con l’incarnazione di Gesù, morto e risorto, vivo per sempre: forte è il suo amore per noi.
Nella Pasqua l’alleanza è nuova ed eterna, la fedeltà del Signore dura per sempre.
Quello che celebro è il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, dei miei genitori…il Dio fedele che mi vuole incontrare.
Anche se il mondo, la chiesa, io sono infedele…lui no! Dio c’è, e c’è per noi! Questo mi rassicura e mi permette di attraversare le vicende di ogni giorno con serenità e fiducia.
Alleluia!!!
SULL'ARPA A DIECI CORDE/6: Salmo 15

Il Salmo 15 ci racconta di un duplice movimento: il primo è un abbandonare le false certezze, gli idoli, alle quali ci si è fatti guidare, il secondo è un aggrapparsi, o meglio, un nascondersi, rifugiarsi in Dio affidando a Lui il passato, il presente e soprattutto il futuro. Il salmista, e noi con lui, ci sentiamo al sicuro, raccolti, educati da Dio.
Ho letto e pregato questo Salmo con una donna che si trova nel Casa Circondariale di S. Vittore. Davanti alle parole del salmista Sonia ha messo in gioco la sua storia, la sua stessa vita, ed è arrivata a comporre il suo Salmo. La vita, anche quella segnata dal reato, diviene dimora del Dio della vita. Ora lascio che sia il salmo di Sonia a farsi racconto di una vita che diviene preghiera, a svelare un Dio che si avvicina a ciascuna persona là dove si trova (anche in carcere!) e la raccoglie senza scartare nulla della sua storia.
Raccolta nel tuo calice sono al sicuro
Signore il mio futuro, la mia gioia,
la mia stessa vita l’affido a te.
Raccogli tutto di me nel tuo calice,
così mi sento sicura,
mi lascio andare a te,
mi abbandono al tuo amore.
Anche nei giorni più bui
senza luce,
tu non smetti di istruirmi, di indirizzarmi, di sostenermi.
Raccolta nel tuo calice non posso cadere né perdermi,
sento tanto la tua presenza
che mi sento al sicuro,
perché già ho sperimentato che la fine
in verità è un nuovo inizio
sempre nella gioia e dolcezza della tua presenza.
Prega con il Salmo 15
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