Stampa

UN TEMPO GIA' SALVATO/1: Ricordare l'amore

4 dicNel cuore dell'Avvento ecco la prima delle tre serate-laboratorio Un tempo già salvato!(?) per aiutare i giovani a guardare alla propria vita alla luce delle virtù teologali (amore, fede, speranza). Mettiamo la proposta a disposizione di chiunque voglia sostare in un tempo di rilettura e di riflessione. 

NOSTAGLIA DEL PASSATO: ricorda l'amore!

Leggi le risonanze dei giovani alla Parola di Dio

Stampa

Un tempo già salvato!(?) Laboratorio di virtù cristiane per giovani

avvento 2020 adNel cuore di questo Avvento così particolare proponiamo tre serate per guardare passato, presente e futuro con Amore, Fede e Speranza. Chiediamo alle virtù teologali di rispondere alla nostra fatica di credere, di sperare e di amare in un tempo così buio della nostra storia.
Ci accompagnano tre padri della storia della salvezza:
Mosè checi insegna ad abitare il passato scorgendovi l'Amore provvidente di Dio;
Abramo che ci accompagna a vivere questo nostro presente - un po' rubato - radicati nella fede
Noè che ci mostra come vivere di futuro animati dalla speranza.
Tre vite che hanno scelto la virtù per non abbandonarsi alla disperazione.

Gli incontri si svolgeranno on line dalle 21 alle 21.45 venerdì 4, 11 e 18 dicembre e offriranno tracce per i laboratori da continuare nella settimana per approfondire, personalizzare condividere con gli altri la forza della virtù scoperta, nella certezza sempre più concreta che non ci possiamo salvare da soli.

L'itinerario è rivolto a ragazzi e ragazze dai 18 ai 35 anni desiderosi di non abbandonarsi al buio di questo nostro tempo.

Per informazioni e contatti scrivere a Paola: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  entro l'1 dicembre.
Il giorno precedente verrà inviato il link per poter partecipare all'incontro.

SCARICA LA CARTOLINA

Stampa

AVVENTO/3: La ricchezza degli stolti

Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.                                                                                                                  E quello che hai preparato, di chi sarà?». 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».   (Lc 12,16-21)

Migliaia di persone si sono radunate attorno a Gesù, annota Luca, “al punto che si calpestavano a vicenda”. Gesù ha una parola anzitutto per i suoi discepoli, li mette in guardia dall’ipocrisia, esortandoli a non avere timore di Dio che si prende cura anche dei nostri capelli; ma poi ecco da uno della folla una domanda inattesa. “Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”.

Leggi tutto...

Stampa

AVVENTO/2: L’attesa degli stolti

La parabola delle dieci vergini (Mt 25,1-13) è propria dell’evangelista Matteo, presentando una situazione che ai tempi di Gesù poteva essere realistica. Alla vigilia delle nozze, al tramonto, il fidanzato si recava con gli amici alla dimora della fidanzata che attendeva il suo arrivo già abbigliata e assistita dalle amiche. Al calare delle tenebre era normale che le giovani compagne della sposa accendessero le lampade per accogliere lo sposo. 

Ma ecco che viene sottolineata la differenza tra cinque vergini, ‘sagge’, che hanno preso con sé dell'olio di scorta in vasi, e cinque, ‘stolte’, che invece non ci hanno pensato: è proprio qui il fulcro della parabola. I piccoli vasi che le ragazze hanno portato con sé richiamano l’attenzione dell’ascoltatore su un grande atteggiamento, in vista della salvezza. I vasi mancanti sono segno di superficialità e frettolosità nel pensare al tempo che viene!

La conclusione, in effetti, non è a lieto fine - dopo il dialogo serrato delle ragazze - con l'esclusione definitiva dal Regno. Per la verità, poi, non manca nemmeno l’emergere di una certa antipatia per le ragazze che non condividono l’olio…  

Leggi tutto...

Stampa

AVVENTO/1: Il pensiero degli stolti

nuvoleLo stolto dice: Dio non esiste. 

Sono corrotti, fanno cose abominevoli, non c’è chi agisca bene.

Dio dal cielo si china sui figli dell’uomo

 per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio.

 

Sono i primi versetti del Salmo 53 che può essere suddiviso in tre parti: la prima detta “Il lamento sull’ateismo e sull’ingiustizia” (Sal 53, 2-5); la seconda “L’oracolo giudiziario divino” (Sal 53, 6); la terza “L’antifona finale aggiunta” (Sal 53,7).

Ci fermiamo sulla prima parte che ci offre la possibilità di riflettere sull’essere stolto e sull’essere saggio. Il salmo evidenzia che la stoltezza dell’uomo conduce a vivere senza Dio, a relegare Dio nel cielo e non considerarlo presenza reale e significativa (Dio non esiste). 
A questo sguardo miope sulla realtà, che non va aldilà del proprio naso, corrisponde il rischio di diventare idolatri e di considerare gli altri sempre come sospettabili antagonisti.
E invece, la realtà di Dio è ben altra, perché Dio dal cielo si china. 
È un’immagine bellissima: un Dio che dal cielo -dove noi stolti lo abbiamo relegato, per non ascoltarlo, per fare in modo che non ci scomodi con il suo desiderio di amicizia- si china, esce per entrare nella nostra storia e per poter rinnovare l’alleanza con l’umanità!

Leggi tutto...

I cookies ci aiutano ad offrirti un servizio migliore. Continuando a navigare accetti l'utilizzo dei cookies.