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I LUOGHI DELLA FRATERNITA'/ 2: Accanto ai migranti

migranti“Buenas noches, todo bien?” Il saluto aperto e l’accoglienza spontanea sono aspetti che appaiono immediatamente nella comunità latino-americana di S.Stefano (Milano). Persone giunte in Italia per lavorare e che hanno la necessità di ritrovare la propria lingua e i propri riferimenti spirituali. Approdano in questa comunità linguistica (due quelle di lingua spagnola in Milano città) e se desiderano si coinvolgono mettendo a disposizione la propria esperienza di Chiesa maturata al di là dell’oceano. In questa comunità tutto è fluido, transitorio, ed è qui dove anch’io sono presente come “catechista”, semplicemente, sapendomi “sorella” di un tratto di cammino. Della comunità condivido la celebrazione eucaristica e alcuni momenti di preghiera che, secondo il loro stile, è sempre intensa e vivace. Quella di S.Stefano è una comunità che celebra tutti insieme, giovani e adulti (e qualche anziano, pochi), rispettando le diverse sensibilità presenti al loro interno.
“C’è anche un aspetto dell’apertura universale dell’amore che non è geografico ma esistenziale. È la capacità quotidiana di allargare la mia cerchia, di arrivare a quelli che spontaneamente non sento parte del mio mondo di interessi, benché siano vicino a me” (papa Francesco, Fratelli tutti, n.97).

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I LUOGHI DELLA FRATERNITA'/ 1: Accanto a chi è privato dei propri diritti

"diritto 1I migranti vengono considerati non abbastanza degni di partecipare alla vita sociale come qualsiasi altro, e si dimentica che possiedono la stessa intrinseca dignità di qualunque persona … Non si dirà mai che non sono umani, però in pratica, con le decisioni ed il modo di trattarli, si manifesta che li si considera di minore valore, meno importanti, meno umani. E’ inaccettabile che i cristiani condividano questa mentalità … facendo a volte prevalere certe preferenze politiche piuttosto che profonde convinzioni della propria fede:
l’inalienabile dignità di ogni persona umana, aldilà dell’origine, del colore o della religione, è la legge suprema dell’amore fraterno.”(FT, 38)
Queste poche righe della lettera enciclica, mi hanno fatto ritornare alla mente gli anni in cui ho prestato servizio in una casa di prima accoglienza per Richiedenti asilo politico (Casa Suraya) ed in modo più vivo il tempo in cui dal giugno 2014, abbiamo accolto tantissimi siriani fuggiti dal loro paese.
Arrivavano pullman dalla Sicilia con intere famiglie, con i vestiti ancora umidi, gli occhi sbarrati dalla paura e dalla fatica della terribile attraversata.
Il primo gesto che si faceva, per accoglierli e creare un minimo di relazione, era offrire the caldo con biscotti. Passando poi tra loro per accertarmi se avessero la scabbia o altre malattie, vedevo in quegli sguardi sfiniti, il riflesso del Misterioso Dio che si metteva tra me e loro e che ci accordava sulla stessa “nota musicale”: FRATELLI TUTTI.
Non parlavano molto, sia per la barriera linguistica (anche se molti parlavano inglese) sia per la stanchezza, eppure moltissimi ringraziavano, perché il gesto dell’offrire the e biscotti aveva anche il sapore della solidarietà tra uomini.
Nella mia esistenza non ho pensato seriamente di andare in missione tra altri popoli ad annunciare la Bella Notizia, forse perché il mio essere Ausiliaria Diocesana, mi ha portato il mondo in casa, in Diocesi di Milano.

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QUARESIMA 2021: I luoghi della fraternità

AusiliarieGazzada piccola

La seconda parte del nostro itinerario sull'enciclica Fratelli tutti si snoda lungo la Quaresima e vuole essere un cammino incontro all'umanità che attende la redenzione della storia. Lo facciamo mettendoci in ascolto di alcune Ausiliarie che, attraverso esperienze di fraternità, si adoperano per affrettare il compimento della storia come luogo di salvezza. Ogni domenica troverete in home page un contributo.

1. Accanto a chi è privato dei propri diritti

2. Accanto ai migranti

3. Accanto ai carcerati

4. Accanto a ogni uomo e donna

 

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INIZIATIVA GIOVANI: Deserto, spazio della possibilità

quaresima 2021 rett def

 

Il deserto è il luogo che può fare paura perché, presentandosi a noi come orizzonte sterminato di sabbia, ci mette di fronte a quel vuoto dentro di noi che domanda spazio.

Come ogni anno la Quaresima si apre chiedendoci di contemplare il Signore che nel deserto entra nella lotta e quest'anno, forse più di altre volte, entriamo nel deserto avendolo sperimentato meglio: abbiamo visto il deserto delle nostre città e forse anche sentito con più intensità il vuoto che ci abita.

Forse stimolati da questa situazione nuova, forse perché abbiamo dovuto fare i conti con l'esiguità e la monotonia degli spazi di casa, improvvisamente il deserto e lo spazio sterminato si presentano a noi come possibilità.
A partire dalla Parola vera del Vangelo proveremo ad abitare gli spazi dell'interiorità, della fraternità e del futuro per raccoglierne le possibilità ulteriori che la nostra esperienza vitale offre.

Se sei una giovane o una giovane dai 18 ai 35 anni, che non teme di allargare lo spazio da abitare autenticamente, puoi partecipare alla proposta offerta attraverso la piattaforma Zoom dalle 21 alle 21.45.

SCARICA LA CARTOLINA

La possibilità dentro di sé: abitare l'interiorità - 11 marzo (già iscritti).

Per il 2' gruppo il 17 marzo (previa iscrizione)

La possibilità dell'altro: abitare la fraternità - 18 marzo (già iscritti).

Per il 2' gruppo il 23 marzo (previa iscrizione).

La possibilità oltre sé: abitare il futuro - 25 marzo (già iscritti).

Per il 2' gruppo il 30 marzo (previa iscrizione).

Per informazioni e iscrizioni, occorre scrivere a Paola:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

 

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1. Dal documento firmato ad Abu Dhabi all'enciclica Fratelli tutti

ft1Da oggi vogliamo metterci in ascolto dell'Enciclica Fratelli tutti rileggendo la nostra vocazione a partire dalla prospettiva proposta dal Papa. Lo faremo attraverso riflessioni e testimonianze di alcune Ausiliarie. Inizia qui la prima parte dell'itinerario:
  • 24 gennaio: dalla Dichiarazione sulla Fratellanza umana all'enciclica Fratelli tutti
  • 31 gennaio: Fraternità senza confini: chiamate a essere per tutti
  • 7 febbraio: Fraternità come relazioni gratuite: l’ordinarietà della vita 
  • 14 febbraio: Fraternità per generare e pensare un mondo aperto: il dono della Risurrezione 

«Le questioni legate alla fraternità e all’amicizia sociale sono sempre state tra le mie «preoccupazioni», dichiara il papa Francesco all’inizio dell’Enciclica. Il momento significativo che ha segnato una svolta in tale direzione è stato nel febbraio del 2019 ad Abu Dhabi, quando papa Francesco e Ahmad al-Tayyeb, Grande Imam della moschea-università Al-Azhar del Cairo, hanno presentato e firmato la Dichiarazione sulla Fratellanza umana. In continuità con il Documento, Fratelli tutti si apre con l’episodio della visita di San Francesco al Sultano Malik al-Kamil di cui si è celebrato l’anno scorso l’ottocentesimo anniversario e si chiude con un richiamo alla figura di Charles de Foucauld (1858-1916), che immergendosi tra i musulmani d’Algeria, maturò la sua vocazione di «fratello universale».

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