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AVVENTO/5: L’opera della Sapienza

Dalla Creazione alla fine dei Tempi. È uno sguardo, un sospiro, che attraversa l’intera esistenza: il tempo che viviamo è così? Scrive il nostro Arcivescovo: «L’esperienza comune conosce il tempo che passa, troppo rapido normalmente, troppo lento quando la vita è noiosa, la solitudine è angosciante e qualche male tormenta troppo a lungo il corpo e l’anima. Il tempo che passa ha come risultato che, come si dice, ogni anno diventiamo più vecchi, ogni bellezza svanisce, ogni casa va in rovina. Questa ovvietà è, però, gravida di motivi per pensare e diventare saggi» (M. Delpini, Il verbo entra nella storia, p, 10-11). La Sapienza, cantata nel breve testo che ci proponiamo di meditare in questa settimana, è narrata nel libro detto della “Sapienza di Salomone”, uno dei testi appartenenti ai manoscritti dei LXX e scritto in Egitto nella prima metà del I sec. a.C. È quindi uno dei testi che non fanno parte della Bibbia ebraica e che ha familiarità con la cultura ellenistica. Come queste note possono aiutare la nostra preghiera?

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UN TEMPO GIA' SALVATO/1: Ricordare l'amore

4 dicNel cuore dell'Avvento ecco la prima delle tre serate-laboratorio Un tempo già salvato!(?) per aiutare i giovani a guardare alla propria vita alla luce delle virtù teologali (amore, fede, speranza). Mettiamo la proposta a disposizione di chiunque voglia sostare in un tempo di rilettura e di riflessione. 

NOSTAGLIA DEL PASSATO: ricorda l'amore!

Leggi le risonanze dei giovani alla Parola di Dio

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Un tempo già salvato!(?) Laboratorio di virtù cristiane per giovani

avvento 2020 adNel cuore di questo Avvento così particolare proponiamo tre serate per guardare passato, presente e futuro con Amore, Fede e Speranza. Chiediamo alle virtù teologali di rispondere alla nostra fatica di credere, di sperare e di amare in un tempo così buio della nostra storia.
Ci accompagnano tre padri della storia della salvezza:
Mosè checi insegna ad abitare il passato scorgendovi l'Amore provvidente di Dio;
Abramo che ci accompagna a vivere questo nostro presente - un po' rubato - radicati nella fede
Noè che ci mostra come vivere di futuro animati dalla speranza.
Tre vite che hanno scelto la virtù per non abbandonarsi alla disperazione.

Gli incontri si svolgeranno on line dalle 21 alle 21.45 venerdì 4, 11 e 18 dicembre e offriranno tracce per i laboratori da continuare nella settimana per approfondire, personalizzare condividere con gli altri la forza della virtù scoperta, nella certezza sempre più concreta che non ci possiamo salvare da soli.

L'itinerario è rivolto a ragazzi e ragazze dai 18 ai 35 anni desiderosi di non abbandonarsi al buio di questo nostro tempo.

Per informazioni e contatti scrivere a Paola: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  entro l'1 dicembre.
Il giorno precedente verrà inviato il link per poter partecipare all'incontro.

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AVVENTO/3: La ricchezza degli stolti

Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.                                                                                                                  E quello che hai preparato, di chi sarà?». 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».   (Lc 12,16-21)

Migliaia di persone si sono radunate attorno a Gesù, annota Luca, “al punto che si calpestavano a vicenda”. Gesù ha una parola anzitutto per i suoi discepoli, li mette in guardia dall’ipocrisia, esortandoli a non avere timore di Dio che si prende cura anche dei nostri capelli; ma poi ecco da uno della folla una domanda inattesa. “Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”.

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AVVENTO/2: L’attesa degli stolti

La parabola delle dieci vergini (Mt 25,1-13) è propria dell’evangelista Matteo, presentando una situazione che ai tempi di Gesù poteva essere realistica. Alla vigilia delle nozze, al tramonto, il fidanzato si recava con gli amici alla dimora della fidanzata che attendeva il suo arrivo già abbigliata e assistita dalle amiche. Al calare delle tenebre era normale che le giovani compagne della sposa accendessero le lampade per accogliere lo sposo. 

Ma ecco che viene sottolineata la differenza tra cinque vergini, ‘sagge’, che hanno preso con sé dell'olio di scorta in vasi, e cinque, ‘stolte’, che invece non ci hanno pensato: è proprio qui il fulcro della parabola. I piccoli vasi che le ragazze hanno portato con sé richiamano l’attenzione dell’ascoltatore su un grande atteggiamento, in vista della salvezza. I vasi mancanti sono segno di superficialità e frettolosità nel pensare al tempo che viene!

La conclusione, in effetti, non è a lieto fine - dopo il dialogo serrato delle ragazze - con l'esclusione definitiva dal Regno. Per la verità, poi, non manca nemmeno l’emergere di una certa antipatia per le ragazze che non condividono l’olio…  

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