In libreria: PARLO CON DIO?
In libreria un nuovo libro di Laura invernizzi, che ci guida nel tema della preghiera, intesa – come suggerisce don Cristiano Passoni nella Presentazione – non una sorta di ritualità magica ma come «forma della relazione in atto con Dio, il nome proprio che diamo alla possibilità di essere in rapporto con lui». Nella scoperta sorprendente di un Dio che parla e che cerca interlocutori, Laura Invernizzi, muovendosi con libertà nei racconti tanto dell’Antico quanto del Nuovo Testamento e percorrendo le esperienze vive dei personaggi, presenta – con semplicità e in vista di una pratica personale – l’inizio della preghiera, la consapevolezza di una percepita familiarità con Dio, lo svolgersi di un dialogo che si avvale di parole ma anche di silenzi, e l’invito a rileggere quanto avviene nell’esperienza dell’incontro con Dio e a rileggersi in essa.Buona lettura e buona preghiera!
Quale Trasfigurazione?
La festa della Trasfigurazione del Signore, che la Chiesa celebra il 6 agosto, ci pone davanti al desiderio di Gesù di amare fino alla fine. Una volontà che si manifesta radiosa anche in ogni essere umano che dona se stesso agli altri. È una luce che non acceca, ma trasfigura; che non rimuove il dolore, ma lo assume, offrendo uno sguardo nuovo sulla storia.
In questo stesso giorno, nel 1978, moriva san Paolo VI, arcivescovo di Milano e padre generatore della nostra comunità di Ausiliarie diocesane. Fu lui ad intuire la bellezza di una consacrazione pienamente inserita nella Chiesa locale e nella trama del mondo. Per Paolo VI la fede non era mai disincarnata: la spiritualità e l’impegno, il Vangelo e la storia, dovevano camminare insieme.
Quest’anno, il 6 agosto, ricorre anche l’ottantesimo anniversario dall’indimenticabile giorno, del 1945, in cui veniva sganciata la bomba atomica su Hiroshima, seguita tre giorni dopo da quella su Nagasaki.
Memorabile in questo giorno, fra i molti richiami al disarmo offerti alla chiesa e al mondo da papa Montini, quello al Palazzo di Vetro dell’ONU, nel celebre discorso del 4 Ottobre 1965, immerso nell’apice della riflessione Conciliare, quando faceva sua “la voce dei poveri, dei diseredati, dei sofferenti, degli anelanti alla giustizia, alla dignità della vita, alla libertà, al benessere e al progresso”.
Totalmente proteso all’avvenire del mondo, sollecitava rapporti fra i popoli “regolati dalla ragione, dalla giustizia, dal diritto, dalla trattativa, non dalla forza, non dalla violenza, non dalla guerra, e nemmeno dalla paura, né dall'inganno”.
Potente il richiamo: «non più la guerra, non più la guerra!». Implorava: «se volete essere fratelli, lasciate cadere le armi dalle vostre mani. Non si può amare con armi offensive in pugno. Le armi, quelle terribili. specialmente, che la scienza moderna vi ha date, ancor prima che produrre vittime e rovine, generano cattivi sogni, alimentano sentimenti cattivi, creano incubi, diffidenze e propositi tristi, esigono enormi spese, arrestano progetti di solidarietà e di utile lavoro, falsano la psicologia dei popoli».
In questo intreccio di memoria liturgica, storica e profetica, il 6 agosto diventa invito a contemplare il volto di Gesù, splendido nell’amore, per ritrovare la dignità dell’uomo e il senso delle nazioni.
Quale trasfigurazione, infatti, occorre oggi per il mondo?
Silvia Meroni
Link al discorso integrale: https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651004_united-nations.html
Preghiamo per don Gregorio Valerio
Tutta la nostra Comunità si unisce con riconoscenza alla preghiera della Chiesa ambrosiana per la morte di don Gregorio Valerio, che ha accompagnato i passi del nostro Istituto come segretario del card. Martini. Il legame fraterno con lui non è mai venuto meno nel tempo.
Guarda il sito: chiesadimilano.it
In libreria: PERCHE' CREDIATE
Presentiamo qui uno degli ultimi due libri di Laura Invernizzi: PERCHE' CREDIATE. Racconto e professioni di fede nelle Scritture, San Paolo edizioni.
Che cosa vuol dire «credere»? Come si giunge a una professione di fede? Nel millesettecentesimo anniversario del Concilio di Nicea (325 d.C.) il volume di Laura è dedicato ai racconti di professione di fede presenti nella Bibbia. Nelle Scritture per trasmettere la fede e suscitare fede, infatti, più frequentemente che alle formule, si fa ricorso al racconto. Questo «ha il vantaggio di non presentare al lettore solo la fides quæ, il contenuto della fede, ma di mettere in primo piano il processo che conduce un personaggio o un gruppo di personaggi a professare la fede, drammatizzandone il percorso, le difficoltà, gli ostacoli, i fraintendimenti, gli errori, i rischi... Inoltre, il racconto coinvolge il lettore nell'interpretazione, ora dando qualche particolare che i personaggi non conoscono, ora dandone qualcuno meno; ora permettendogli di osservare super partes, con piena conoscenza dell'azione e dell'intenzione divina, i tentativi che i personaggi, che invece non la conoscono, fanno per comprendere il senso di quanto sperimentano; ora ponendolo nella stessa posizione dei personaggi a misurarsi con le fatiche della fede. Meglio degli altri generi letterari, poi, il racconto sa interpellare: esso non veicola semplicemente una "morale della favola", ma fa avvenire per il lettore quanto racconta, sicché questi si ritrova a scoprire sé stesso o sé stessa nella storia raccontata e a ricevere dal racconto una nuova luce sotto la quale guardare la propria vita».
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