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GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA: dedicate all'edificazione del popolo di Dio

40Noi consacrate abbiamo ricevuto qualcosa in meno sia dei preti -che hanno il Sacramento dell'Ordine- che degli sposi -uniti dal Sacramento del Matrimonio- perché siamo segnate semplicemente nel Sacramento del Battesimo.
Infatti, la Parola con cui il Signore ci ha chiamato ad appartenere a Lui in modo speciale e il SÌ che liberamente gli abbiamo risposto, ci porta a vivere in pienezza e senz'altro la vocazione battesimale, secondo tre consigli che Gesù stesso ha raccomandato: sono i consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza nei quali ci siamo impegnate per sempre facendo voto, non solo a parole ma con tutta la nostra vita.
Fare voto per sempre di castità, povertà e obbedienza significa cercare ogni giorno di corrispondere all'amore infinito di Dio, lasciandosi custodire da Lui nel dono della libertà, il più prezioso tra tutti quelli che Lui ha fatto e che continuamente rinnova ad ogni uomo e ad ogni donna!
Professare la castità nella nostra vita di consacrazione a Dio significa cercare di custodire il nostro cuore libero da legami personali tenuti esclusivamente per noi stesse e da legami di dipendenza e di dominio verso gli altri.
Vivere la povertà significa custodire il nostro cuore libero da quei legami che ci rendono schiave delle cose desiderate, ottenute con o senza fatica, possedute, trattenute per noi stesse e non condivise.
Vivere l'obbedienza significa custodire il nostro cuore libero dal nostro egoismo e da quelle preoccupazioni personali che ci rendono tristi, ansiose o arrabbiate...

Davvero cose da pazzi e, comunque cose impossibili, se affidate solo alla nostra buona volontà e ai nostri sforzi!!!
Ma... nulla è impossibile a Dio e... grazie a Dio tutto è possibile per chi crede!
E noi crediamo davvero che Dio è fedele e rimane fedele per sempre, nonostante le nostre infedeltà.
È per questo che, giorno dopo giorno, continuiamo a godere della grazia e della gioia grandissima della vita di speciale consacrazione a cui il Signore ci ha chiamato!

In particolare, la consacrazione che noi viviamo nell'Istituto delle Ausiliarie Diocesane, trasforma la nostra vita in un dono che fa crescere l'amore dentro e attorno a noi attraverso l'esercizio della carità pastorale, in piena comunione con l'Arcivescovo. 
In un breve passaggio del nostro Statuto si legge: "Chiamate a santità con il Battesimo, le Ausiliarie ... vivono le esigenze di vita nuova e di conversione, proprie della testimonianza della resurrezione, dedicandosi alla edificazione di quel Popolo di Dio che vive della forza e della fraternità del Risorto" .

Senza Gesù Risorto -Luce per illuminare le genti- e senza la Chiesa -nuovo Israele, popolo di Dio- noi non avremmo ragione di esistere e di servire, dovunque siamo: nelle parrocchie, accanto ai giovani e alle famiglie, nella scuola, in alcuni servizi specifici di carità e di formazione, nei luoghi dove la gente soffre come l'ospedale, la casa di riposo, il carcere e non potremmo godere della gioia del centuplo in fratelli, sorelle e madri che Gesù promette e davvero mantiene a chi lascia ogni cosa per Lui!

Daniela Mapelli, in servizio pastorale a Rho

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