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2.Dove le porte sono chiuse...

di Chicca Sacchetti,
49 anni.
Ausiliaria diocesana dal 1995, vive in comunità a Milano, presso la parrocchia dei SS.Giovanni e Paolo. Svolge un servizio di volontariato in collaborazione con la Cappellania del carcere di S.Vittore a Milano.
 
“Mentre erano chiuse le porte… Gesù venne…” (Gv 20,19)
Il carcere: luogo dove il tempo assume una misura e un peso diverso rispetto alla frenesia del “mondo di fuori”; dove “attesa” è una parola che assume sfumature molto diverse, è una parola che va pronunciata quasi sussurrandola, è una parola che dice un tempo che si dilata all’infinito (dove ogni cosa divene motivo di attesa) o che si contrae drasticamente (quando ti chiamano devi essere pronta e scattante).
 L’attesa ha per me, che entro come volontaria, il volto della persona che ho davanti e di quei volti (a me sconosciuti) che formano la sua storia e che mi chiedono di chinarmi su ciascuno di loro, di prendermi cura della loro piccolezza e fragilità, come ci si prende cura di una Vita che nasce. 
E là dove le porte sono chiuse scopro che il Signore viene e semina speranza e forza per una vita nuova: ti invito a leggere la testimonianza di V. donna detenuta. 
E là dove sei ai margine del mondo, della società, della città, in quei corridoi simili a quelle vie di periferia che è bene non percorrere, scopro che l’Atteso già è lì che aspetta ciascuna di noi: ti invito a leggere la testimonianza di B. donna detenuta.
E che questo Avvento ci dia la consapevolezza che Dio desidera entrare in ogni nostra chiusura, che siamo attesi da un Dio che ci ama e si china sulle nostre vite!.

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1. In ragione della sua diversità

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di Giusy Valentini,35 anni
Ausiliaria dal 2010, vive in comunità a Sesto S.Giovanni, nella parrocchia S.Giovanni Battista. Studia arabo e islam alla facoltà di mediazione culturale e tra i suoi impegni, si occupa di mediazione familiare in contesti multietnici

Ero straniero e mi avete ospitato”, sono parole di Gesù che non lasciano in pace se consideriamo quante riflessioni più o meno tolleranti, aperte o fondate, elaboriamo a riguardo. Sono parole forti se pensiamo a quanti tra arabi, sudamericani e di tanti altri paesi abitano gli stessi nostri ambienti, le scuole, le parrocchie; sono vicini di casa, colleghi di lavoro, compagni di classe...
Arrivano qui per diversi motivi, con tante attese, ma con il desiderio comune di un futuro migliore per sé e per i propri figli.

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Racconti di dubbi e speranze...

 
Non è a una domanda sul ‘dove’ che dobbiamo rispondere quando si parla di ‘periferie’.
Piuttosto si tratta di interrogarci sul ‘quando’ e sul ‘perché’ il cuore resti freddo, chiuso,
indifferente, difeso, sospettoso
di fronte ad alcune situazioni e categorie di persone.
E’ un cuore lontano a generare periferia.
I passi che suggeriamo per questo avvento vogliono avere la pretesa tutta evangelica,
attraverso alcune testimonianze,
di smuoverci, avvicinarci, porci in ‘comunione di attesa.
Saranno voci che busseranno alla porta delle nostre riflessioni;
ci regaleranno racconti di ‘dubbi e speranze’
che forse non ci capita tutti i giorni di intercettare
e che neanche ci andremmo a cercare… vai
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