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Profezia in atto

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C’è una profezia in atto.
Come un seme. Atto di una potenza da riconoscere, scoprire, esplorare, vivere.
La profezia ci raggiunge, ci interpella e ci trasforma, a sua immagine.
La potenzialità intrinseca della profezia è di risvegliare l’identità più profonda di ogni uomo e ogni donna,
rimettendoli sempre in dialogo con le questioni fondamentali di ogni tempo.
Lasceremo dunque che esse ci provochino, come donne consacrate ad annunciare la profezia del Vangelo,
che desiderano aprire varchi di confronto ed espressione.
Richiami, sentieri, bagliori per chiunque voglia risvegliare e rintracciare la presenza del Signore nella vita di ogni giorno.

“Il seme è profezia di germogli, di pane, di fame saziata, di volti lieti attorno alla mensa. Tieni sul palmo della mano un piccolo seme, ti appare come una cosa spenta, secca e dura. E invece il seme è un nodo pulsante di vita. Il domani viene come una gemma, come un granello di senapa, un pizzico di lievito. 

Vivere è coltivare e custodire germogli. E’ avere occhi più desti che sappiano vedere germogli che si arrampicano in noi e crescono. Dice il libro degli Atti degli Apostoli che la parola del Signore, come un germoglio, cresceva (12, 24), come un virgulto si rafforzava (19,20).
Vivere è vegliare, spesso da soli, sui primi segni dell’alba, sulle cose che nascono, su quelle che crescono, testimoni del positivo, della prima luce del giorno che sembra minoritaria ma è vincente.
“Vuoi che andiamo a raccogliere la zizzania” chiedono gli operai al padrone. La risposta è perentoria: “No! Rischiereste di strappare via anche il buon grano” (Mt 13, 24-30). […] Siamo chiamati tutti a conquistare lo sguardo positivo del Creatore, il Signore dice: la tua preoccupazione deve essere il buon grano; la zizzania conta poco. […] La nostra coscienza chiara e sincera deve saper vedere ciò che di vitale, di bello, di promettente Dio ha seminato in noi e far sì che porti frutto, fiorisca e sia difeso.
[…] Dobbiamo conquistare lo sguardo di Dio: gli occhi dei suoi figli, Dio li vuole pieni di dolce speranza, come i suoi, volti al futuro. Il domani della vita”
(Il futuro ha un cuore di tenda, E.Ronchi)

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