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DONNE DI SPERANZA/6: La vedova povera che dona il nulla che è tutto

la vedova poveraNella sua miseria ha gettato tutto quanto aveva per vivere…
Mi colpisce sempre questa figura di donna: non ha nulla che possa richiamare l’attenzione: è vedova, è povera, ma soprattutto… è donna... Eppure c’è Qualcuno che riesce a vedere in lei quello che nessuno vede, Qualcuno che coglie una grande ricchezza là dove tutti vedono solo miseria e povertà, Qualcuno che con uno sguardo di compassione e tenerezza sa penetrare l’apparenza fino ad accarezzare il cuore… Un cuore povero di cose, ma straordinariamente ricco di amore, di generosità che spinge a non tenere nulla per sé, ma a “donare tutto”. Chissà se nella mente e nel cuore di questa donna sia risuonata la promessa di Gesù: “ Il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”… E Chissà se nel momento della Sua passione, il “donare tutto” di questa povera vedova, sia stato per Gesù motivo di consolazione e di incoraggiamento.
Ringrazio allora questa piccola/grande donna perché riesce a dare una risposta ad una domanda particolarmente “urgente” oggi: “Dove cercare la SPERANZA? Dove riconoscere i segni della Resurrezione?
Il suo gesto è una parola di speranza, è un segno luminoso della presenza di Gesù Risorto, vivo, nel suo cuore, nella sua vita nel suo gesto di dono, perché, in modo semplice e chiaro, dice che: non esiste povertà che impedisca di “donare tutto”; non esiste piccolezza che non sappia attirare lo sguardo, la tenerezza e l’ammirazione di Gesù; non esiste gesto, per quanto piccolo, che acquisti una preziosità unica proprio perché compiuto nel silenzio e nel nascondimento; non esiste dono autentico che non sia capace di generare vita nel cuore e nella vita di chi lo riceve; non esiste fede più vera e profonda di chi sa coinvolgersi nel profondo per Colui che ama sapendo di essere accolto nella propria povertà e piccolezza.
Ringrazio anche tutte le “povere vedove” che in questi anni il Signore ha messo sul mio cammino: Mirna, giovane badante filippina che, nelle sue ore di riposo, cerca un lavoro per mantenersi e poter continuare così a prendersi cura gratuitamente di una signora sola e malata non più in grado di retribuirla. Renata, giovane mamma, che istante per istante segue instancabilmente il figlio con grave disabilità, orientando tutta la sua giornata attorno alle cure amorevoli di questa sua creatura. E tante altre… Preziose compagne di viaggio che mi aiutano a comprendere l’eroicità e la santità nascosta in questo “donare tutto”, con amore, nel silenzio, nella quotidianità, seminando, senza saperlo semi preziosi di luce e di speranza.

Lucia Monti, comunità di S.Carlo a Sesto S.Giovanni

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