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Verso la Pasqua: con questa Quaresima, un'altra occasione per fare davvero la Pasqua

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0. funambolo1Non sono così numerose le persone che vanno a celebrare il Risorto la mattina di Pasqua, come quelle che, tra il Venerdì e il Sabato Santo, vanno a baciare il Cristo morto, disteso nel silenzio freddo della chiesa in penombra.
Forse, semplicemente perché il corpo e il dolore sono di tutti. Più dell'anima e della gioia, che sono dei bravi e dei fortunati! E il Cristo della Via Crucis non è certamente un tipo fortunato e nemmeno una brava persona, dal momento che sta per scontare una condanna a morte.
Saranno proprio alcune stazioni della Via Crucis a ritmare il passo del nostro cammino quaresimale e a segnarne le soste, perché possiamo fermarci a ricordare, guardare e accarezzare le ferite di Cristo, della Chiesa, suo corpo e dell'umanità di tutti i tempi.
Cristo Signore, nella sua Passione, è un uomo che cade di faccia sotto il peso di una trave legata sulle sue spalle piagate. Ha la schiena nuda, flagellata e livida e il volto rigato di sangue. Brutalmente inchiodato alla croce, ha il tempo di dire sette parole e poi diventa un corpo esanime, calato a terra, avvolto in un lenzuolo e deposto poco distante, nel sepolcro già destinato ad un altro.
Una storia drammatica! Una storia, fin qui, nella quale tutti ritrovano una parte del proprio vissuto di carne e di sangue.
Il resto è roba da funamboli, come narra una delle storie di Bruno Ferrero.
Sì, perché la risurrezione è gioia solo dei pochi che non si accontentano di rimanere spettatori e di fare gli applausi, ma osano fidarsi e lasciarsi portare in spalla dal funambolo, sul filo d'acciaio, per compiere la traversata nel vuoto!
Ed ecco ci è data, con questa Quaresima, un'altra occasione per fare il passaggio, per fare davvero la Pasqua!

Daniela Mapelli, a servizio dell'Unità Pastorale di Passirana e Terrazzano di Rho
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