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n. 50: Vita consacrata

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PROPOSIZIONE 50: VITA CONSACRATA
La vita consacrata, di uomini e donne, ha dato un contributo molto importante al lavoro di evangelizzazione della Chiesa nel corso della storia.
In questo momento di nuova evangelizzazione, il Sinodo chiede a tutti i religiosi, uomini e donne, e ai membri degli istituti secolari di vivere radicalmente e con gioia la loro identità di persone consacrate. La testimonianza di una vita che manifesta il primato di Dio e che, per mezzo della vita comune, esprime la forza umanizzante del Vangelo, è una potente proclamazione del Regno di Dio. La vita consacrata, pienamente evangelica ed evangelizzatrice, in profonda comunione coni pastori della Chiesa e in corresponsabilità con i laici, fedeli ai rispettivi carismi, offrirà un contributo significativo alla Nuova Evangelizzazione. Il Sinodo chiede agli Ordini religiosi e alle Congregazioni di essere totalmente disponibili per andare alle frontiere geografiche, sociali e culturali dell’evangelizzazione. Il Sinodo invita i religiosi a recarsi ai nuovi aeropaghi della missione.
Poiché la nuova evangelizzazione è essenzialmente una questione spirituale, il Sinodo sottolinea anche la grande importanza della vita contemplativa nella trasmissione della fede. L’antica tradizione della vita consacrata contemplativa nelle sue precedenti forme di vita comunitaria stabile di preghiera e di lavoro continua ad essere una potente fonte di grazia nella vita e nella missione della Chiesa. Il Sinodo auspica che la nuova evangelizzazione porterà molti altri fedeli ad abbracciare questa forma di vita.

Viene riconosciuta l’importanza della vita consacrata nelle varie forme di annuncio evangelico e di servizio in particolare nel campo della educazione, della sanità, della cura pastorale soprattutto verso i poveri bisognosi di aiuto spirituale e materiale.
E’ importante, al fine di una attenzione al territorio, percorrere vie di stretta collaborazione e intesa con le Chiese locali.
La Chiesa ha sempre percepito che l’educazione è un elemento essenziale della sua missione. All’interno della Chiesa un compito specifico spetta in questo campo alle persone consacrate, le quali sono chiamate a immettere nell’orizzonte educativo la testimonianza radicali dei beni del Regno, proposti ad ogni uomo nell’attesa dell’incontro definitivo con il Signore della storia. Per la loro speciale consacrazione, per la peculiare esperienza dei doni dello Spirito, per l’assiduo ascolto della Parola e l’esercizio del discernimento, per il ricco patrimonio di tradizioni educative accumulato nel tempo dal proprio Istituto, per l’approfondita conoscenza della verità spirituale (cfr Ef 1,17), le persone consacrate sono in grado di sviluppare un’azione educativa particolarmente efficace, offrendo uno specifico contributo alle iniziative degli altri educatori ed educatrici. Munite di questo carisma possiamo quasi “toccare con mano”, quanto i consacrati riescano a dar vita a luoghi educativi permeati di spirito evangelico di libertà e di carità. Questa concreta esperienza di comunione diviene luogo di grazia, dove il progetto pedagogico, contribuisce ad unire in sintesi armonica il divino e l’umano, il Vangelo e la cultura, la fede e la vita. La storia della Chiesa è ricca di ammirevoli esempi di persone consacrate che hanno vissuto e vivono la tensione alla santità mediante l’impegno pedagogico, proponendo allo stesso tempo la santità quale meta educativa (VC n. 96).
Vediamo spesso nelle nostre comunità parrocchiali, religiose o religiosi impegnati nel coordinamento dei percorsi di iniziazione cristiana (iniziando dalla fase battesimale) fino alla pastorale giovanile, familiare, nei percorsi per i fidanzati, accanto alla formazione di adulti … e ci si accorge di questo prezioso ministero quando questi vengono a mancare!

Maria Grazia Rasia

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