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R-estate GIOVANI! - 3. Grandi sogni

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restate3La lettera del “discepolo amato” pervade di speranza il cuore di chi la ascolta. Ci domanda di essere attenti ai doni di Dio seminati nel mondo, nella storia, nella vita in cui abitiamo. Possiamo cogliere l’essere interpellati personalmente e non dire: “sono giovane” (Ger 1,7) per sottrarsi ad una vocazione che ci coinvolge individualmente. Ascoltiamo il brano: 1 Gv 2,12-14

12Scrivo a voi, figlioli,
perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.
13Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il Maligno.
14Ho scritto a voi, figlioli,
perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Ho scritto a voi, giovani,
perché siete forti
e la parola di Dio rimane in voi
e avete vinto il Maligno.

Il brano si compone di sei parti e si colloca al termine di un testo importante domandando al lettore il coinvolgimento diretto. Ridesta la lieta coscienza dell’essere cristiani. L’indirizzo è rivoto non ad escludere qualcuno bensì a far sentire ciascuno interpellato personalmente. Ritorna il tema della vittoria sul Maligno, della luce che vince (e ha già vinto) le tenebre. Chi si lascia interpellare personalmente da questo messaggio riconoscerà quale forza c’è in esso. La lettera infatti mette in luce la forza e la bellezza della grazia che ci è stata donata più che la prestazione concreta da attuare nelle scelte da compiere.

Per la riflessione

-          Il Signore, la Chiesa, la storia mi interpellano. Mi sento coinvolto? Il Signore ha bisogno proprio di me? Un piccolo brano colmo di complimenti che mi vengono indirizzati perché possa riconoscere e mettere a frutto i doni: che cosa mi colpisce particolarmente?

-          Un pensiero anche ai “padri” qui citati, potremmo parafrasare dicendo un pensiero a noi adulti che siamo sempre sulla soglia della seconda vocazione: “avete conosciuto colui che è da principio” ci dice l’apostolo. Facciamo memoria con troppa nostalgia? Cogliamo che siamo interpellati personalmente oggi? Che siamo chiamati a vivere con umiltà la nostra fedeltà, ma anche con coraggio il nostro essere in missione?

Preghiera

“Ti rendiamo grazie, Signore del cielo e della terra,

perché hai voluto rivelare queste cose a noi

donne e uomini del nostro tempo,

figlioli, padri e giovani della nostra storia.

Ti preghiamo in modo particole per il Sinodo dei giovani

che la Chiesa si prepara a celebrare.

Ravviva la fiamma del tuo Spirito d’Amore

nei cuori di ciascuno,

perché la parola di Dio dia frutto

e il nostro sì oggi sia testimonianza credibile

di vita buona.  Amen.”
Isa Santambrogio, Ausiliaria diocesana        
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