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Tre minuti per riformare la Chiesa

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clessidraIn questo tempo da diverse parti si invoca una riforma della Chiesa, si chiede alla Chiesa che cambi le sue strutture, che diventi più povera, che dia la parola a tutti, che diventi più trasparente nei suoi processi … e potremmo continuare a lungo.
Tutte cose molto vere e necessarie che non possono lasciare indifferente chi vuol bene alla Chiesa e chi soffre per le sue cadute e gioisce per i suoi passi avanti … ma oggi quando ho letto il discorso di apertura del Sinodo ancora una volta sono stata sorpresa dalla concretezza e dalla lucidità del papa: ecco come cambiare la Chiesa!

Con molta semplicità ma altrettanta scaltrezza (ormai abbiamo imparato a riconoscere questo papa tra quelli semplici come colombe e scaltri come serpenti – cfr. Mt 10,16-!) il papa ha chiesto che durante i lavori, in assemblea plenaria e nei gruppi, ogni 5 interventi si osservi un momento di silenzio specificando, da buon maestro spirituale,– di circa tre minuti– (Francesco, discorso di apertura alla XV assemblea generale del Sinodo dei Vescovi, 3 ottobre 2018)

Mi è sembrato qualcosa di estremamente geniale e al tempo stesso di altamente simbolico.
Perché tre minuti possono cambiare la Chiesa?

 

Il papa ha spiegato che questi tre minuti possono permettere a ciascun partecipante di prestare attenzione alle risonanze che le cose ascoltate suscitano nel suo cuore, per andare in profondità e cogliere ciò che colpisce di più (Ivi)

…Un invito all’interiorità, all’ascolto di quelle mozioni (non semplicemente e-mozioni) interiori che l’ascolto suscita … Che cosa sento rispetto a quello che un altro ha detto? Che cosa muove in me? Ma più in profondità: Cosa il Signore muove in me attraverso questo ascolto? Che cosa vuole dirmi il Signore? – Perché si sa il Signore che parla agli uomini come ad amiciche si intrattiene con loro (Dei Verbum,2)è lo stesso Signore che anima e sorregge la Chiesa-

Sembra un esercizio meramente interiore e personale ma, a guardarlo bene, ha una forte valenza ecclesiale: la parola dell’altro può lavorarmi, può addirittura cambiarmi. Non si tratta più di raccogliere o dare consensi, di dire la cosa più intelligente o la soluzione migliore, si tratta di lasciare che il Signore accordi le nostre coscienze alla sua volontà e quindi tra di loro!  Tre minuti di silenzio in un congresso politico permetterebbero di moderare i toni, di riflettere sulle soluzioni proposte dall’altro (… -oggi- saremmo tentati di accontentarci almeno di quello), ma quei tre minuti al Sinodo risultano essere innanzitutto spazio dello Spirito! Un consiglio politico dovrebbe tendere alla democrazia, un Sinodo invece cerca l’unanimità nell’accordo con lo Spirito.

Tre minuti di silenzio per cambiare la Chiesa perché tre minuti di silenzio dilatano il tempo a disposizione dell’altro, danno più rilevanza a ciò che l’altro ha detto rispetto a quanto io ho da dire Una Chiesa estroversa, una Chiesa in uscita … Un esercizio di svuotamento per far spazio all’altro e sorprendentemente all’Altro che sta già facendo una cosa nuova … Una Chiesa che non ascolta si mostra chiusa alla novità, chiusa alle sorprese di Dio, e non potrà risultare credibile.(ivi)

Tre minuti di silenzio per cambiare la Chiesa, perché in tre minuti una parola ascoltata e fatta scendere in profondità può cambiare me, può cambiare il mio modo di vedere le cose. Il papa invita asentirci liberi di accogliere e comprendere gli altri e quindi di cambiare le nostre convinzioni e posizioni: è segno di grande maturità umana e spirituale.(ivi)

Tre minuti di silenzio per cambiare la Chiesa, perché in tre minuti possiamo permetterci di non dover rispondere subito, e soprattutto non da soli – la risposta può arrivare da un altro-. E’ un lusso che la Chiesa si può permettere, è un lusso che la Chiesa deve permettersi per essere profetica in questo tempo di continue rincorse e di esaltazione di un individualismo così marcato!

Tre minuti di silenzio per cambiare la Chiesaperché in tre minuti si può frequentare il futuro,si può far germogliare sognisuscitare profezie e visionifar fiorire speranzestimolare fiduciafasciare feriteintrecciare relazionirisuscitare un’alba di speranzaimparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani, e ispiri ai giovani la visione di un futuro ricolmo della gioia del Vangelo (ivi).

Accompagno anch’io questo Sinodo offrendo tre minuti, perché lo spirito lavori in me e dia forma alla sua Chiesa!

Roberta Casoli

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