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La donna Samaritana incontra Gesù al pozzo. È un episodio evangelico che conosciamo molto bene e che noi ambrosiani ascoltiamo sempre la secondo domenica di Quaresima. Vogliamo però riflettere sull’effetto procurato nella donna. La Samaritana cerca acqua liscia; al pozzo si trova solo quella. E anche la sua vita appare un po’ senza gusto, anche
se alla ricerca di qualcosa che glielo dia (gli uomini della sua vita). Ma Gesù sembra far emergere
qualche bollicina di curiosità. La donna cerca di capire cosa quest’uomo vuole dirle soprattutto quando
le offre un’acqua che sazierà per sempre la sua sete.
Ma qual è l’acqua di cui parla Gesù?
Gesù parla del senso della vita, di ciò che da brio, gioia, resilienza, fiducia in se stessi e negli altri… un desiderio di qualcosa di cui ogni uomo e ogni donna sono alla ricerca. La donna samaritana aveva avuto diversi mariti e quello che aveva ora non lo era. Gesù lo sapeva. È come se lei fosse alla ricerca dell’amore che unifica la propria vita, che dona il gusto di affrontare l’esistenza. Gesù glielo offre e lei comprende che l’uomo che ha incontrato per caso al pozzo è speciale, lascia la brocca eva a chiamare gli altri. Si perché quest’acqua che il Signore Gesù offre ti rende testimone, non puoi tenere per te ciò che hai scoperto.
Comprendiamo allora che l’incontro con “il frizzante” di Gesù spalanca le porte alla verità, al mondo, a chi soffre del male dell’indifferenza e del maniacale attaccamento al “si è sempre fatto così”.
Gesù è la verità che dona gusto alla vita, che stimola la fantasia ad andare verso gli altri cercando modi nuovi che mettano la persona al centro della propria attenzione e che vadano al cuore della loro vita.
La Pasqua di Gesù che abbiamo da poco celebrato e in coincidenza quella di Papa Francesco, ci hanno aperto il cuore al messaggio del Vangelo: “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”, con l’attenzione ai piccoli, ai bisognosi e ad ogni uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio e che desidera la felicità.
Mariangela Possenti
Opera