Dalla Sorella Maggiore ci viene offerto il primo sguardo. Il campo è quello dell'incontro con le altre ausiliarie e con tutto il «mondo» che portano con sé.
È suggestivo guardare intorno a noi
C’è uno sguardo degli occhi
… che cerca l’incontro
… che evita l’altro
… che si abbassa,
… che riconosce il fratello.
C’è uno sguardo del cuore
… che va in profondità
… che dice un dolore
… che racconta una gioia
… che segnala indifferenza
… che grida paura
… che teme la solitudine
… che illumina il cammino.
Nello sguardo delle sorelle che incontro, che ascolto, che accompagno ritrovo il mondo.
È uno sguardo che rimanda ad altri sguardi di tenerezza, di amore, di compassione.
È lo sguardo della sorella che racconta la bellezza dell’incontro,
è lo sguardo della sorella che reclama il sostegno per la fatica,
è lo sguardo della sorella che nel volto di uno straniero vede la paura dell’ignoto,
è lo sguardo della sorella che si china su chi soffre,
è lo sguardo della sorella che non riesce più a sperare,
è lo sguardo della sorella che vive con gioia la fraternità,
è lo sguardo della sorella che prega abbandonata al Padre,
è lo sguardo della sorella che aiuta i giovani a pensare in grande e che corre con i ragazzi verso mete “invisibili agli occhi”…
È lo sguardo di chi mi aiuta a rileggere in profondità la Parola del profeta: “Alzate i vostri occhi e guardate la terra di sotto” (Is 51, 6), perché nel luogo e nel tempo che il Signore oggi ci dà, segni vivi di speranza e di resurrezione si possono cercare e trovare.