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I luoghi dell’incontro 5: il deserto

5. desertoC’è il segreto desiderio di una vacanza nel deserto, per chi vive sempre nel caos della città, come sete di silenzio e riposo per il corpo e lo spirito.
Ma il deserto è aridità e non placa nessuna sete. Il verso degli animali feroci è lama tagliente di urlanti pericolose solitudini e il sole infuocato del meriggio, brucia come una pericolosa minaccia, più che invitare alla sosta e alla quiete, perché il deserto non si abita, ma si attraversa. In esso non si sosta, ma si va pellegrini.
Il discorso, riportato di seguito, si colloca, appunto, al termine di un lungo cammino percorso nel deserto dal popolo d’Israele: un cammino faticoso in cui il popolo viene messo alla prova nella sua fedeltà al Signore.
Al termine di questo cammino Mosè invita a fare memoria degli interventi del Signore nella vita di Israele, perché la fede è un cammino che, mentre si compie, deve fare memoria costante di ciò che è stato.
Fare memoria delle prove significa anche comprendere ciò che ha aiutato a rimanere fedeli e ad andare avanti.
Le prove che il Signore ci mette davanti coinvolgono tutta la nostra vita, i nostri affetti, i nostri de-sideri, le nostre speranze. Spesso ci mettono in crisi e ci impediscono di guardare avanti e ci chiu-dono gli orizzonti. In realtà, però, la prova e la tentazione servono per fortificare la nostra storia personale. Sta a noi decidere cosa vogliamo fare delle prove che continuamente la vita ci riserva: se viverle come tentazione ad abbandonare la strada intrapresa o trasformarle in un’occasione per scegliere quali passi fare per rendere il nostro cammino più saldo e spedito. E… siccome le prove sono una costante nella nostra vita, è importante farne memoria perché di fronte ad esse non ci troviamo sprovveduti ma impariamo, per esperienza, ad affrontarle.
Di fronte alla prova abbiamo comunque una certezza: Gesù ci prepara sempre alle prove e nelle prove è con noi, non ci lascia soli. Mai.


Dal libro del Deuteronomio (Dt 8, 2 -6)
2 Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. 3 Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. 4 Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. 5 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te.
6 Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo;
Baderete di mettere in pratica tutti i comandi che oggi vi dò, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso del paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri.

PER ANDARE IN PROFONDITÀ

1. Faccio memoria delle prove vissute: come le ho superate? A chi mi sono affidato?
2. Nelle fatiche e nelle difficoltà sento che il Signore è con me e non mi abbandona?
3. Le prove sono state per me occasione di crescita nella fede o tentazione di mollare la stra-da intrapresa?
4. Quanto la fedeltà è entrata in gioco nell’affrontare le prove?
PER ALZARE LO SGUARDO

Signore,
aiutami ad attraversare i deserti della mia esistenza:
deserti di solitudine, di fatica, di vuoto.
Nei momenti difficili,
in cui sembra che tutto mi crolli addosso,
e che niente vada per il verso giusto,
donami una Parola, la tua Parola
che mi sostiene nel cammino,
una Parola che rinfranca, che incoraggia, che sostiene.
Aiutami sempre a compiere la tua volontà,
anche quando le cose non vanno come vorrei.
Amen

Paola Gervasi - Ausiliaria diocesana

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